Punti di vista. Body shaming: ragazzi, ribellatevi agli stereotipi

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Il body shaming è la derisione del corpo altrui che, forse, è troppo imperfetto: o troppo magro o troppo grasso; o troppo alto o troppo basso. Magari perché si è poco attenti all’ostentazione della cura di sé o addirittura perché si è in là con gli anni si può essere derisi. Ma veramente bisogna difendersi da giudizi simili? In barba al progresso culturale che ci vuole persone attente, impegnate, interessanti? (ma a prescindere dal dato fisico).

La bellezza poi, obiettivamente, non è oggettiva, il piacere è altra cosa. La verità è che la società è malata ed impone dei canoni irragionevoli, immotivati, illogici, superficiali al pari dei giudizi che sollevano. E poi ci stupiamo se, nel 2021, c’è bisogno di una legge che punisca come reato le esternazioni violente nei confronti di donne, disabili, gay in nome di un concetto opinabile: la “normalità”. Ma cosa è normale? E chi decide cosa lo sia? Nessuno, credo. Ragazzi, ribellatevi agli stereotipi… Nessuna generazione, in nessuna epoca, è passata indenne a problemi di insoddisfazione legati al proprio corpo. Si stima addirittura che 9 adolescenti su 10 hanno subito critiche legate all’aspetto fisico. Oggi, forse, complici i falsi miti che ogni giorno ci propinano, il problema appare amplificato ed i social lo hanno potenziato. Il vedere e l’essere visti, il giudicare e l’essere giudicati sta acquisendo un’importanza cruciale nelle giornate dei giovanissimi con la conseguenza che, tra commenti, scarsa informazione, superficialità, immagini finte, leggende che da metropolitane sono diventare social, il rapporto col proprio corpo, già di per sé difficile, diviene pessimo. Eppure è risaputo che la perfezione non esiste, siamo imperfetti come le nostre vite.

Franca Russo

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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