Carlo III ha giurato sulla sacra Bibbia. Nell’abbazia di Westminster, davanti all’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, il nuovo re ha giurato di rispettare la legge e di essere “un protestante fedele” alla Chiesa d’Inghilterra. Sono venuto non per essere servito, ma per servire. Ecco la parola chiave del rito e di tutto il futuro regno di Sua Maestà: “servire”. Invocando l’esempio «del Re dei Re», Gesù Cristo è di fatto la prima promessa pronunciata all’inizio del solenne rito di incoronazione da Re Carlo, parole scelte con cura per assicurare di servire con devozione seguendo l’esempio della Regina Elisabetta II. Al re i simboli del suo potere: la corona, lo scettro e il globo, l’unico momento che oggi resterà nascosto agli occhi del mondo l’unzione con l’olio benedetto di Gerusalemme, rituale sacro e per questo non pubblico. Dopo la processione sulla carrozza d’oro per le vie di Londra è stata Camilla ad aprire il corteo all’interno dell’abbazia. Carlo l’ha seguita con al fianco l’arcivescovo di Canterbury. Un’incoronazione di fronte a 2.200 ospiti, leader mondiali, teste coronate e non da un lato i principi William e Kate in alta uniforme dall’altro relegato in terza fila il figlio ribelle del re, Harry. Una celebrazione segnata pure da numerosi arresti tra antimonarchici ed ecologisti. Punto di partenza e punto di arrivo di questa giornata Buckingham Palace, nel primo pomeriggio Carlo e Camilla saluteranno i sudditi dalla balconata del palazzo.
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNewsCARLO III HA GIURATO: QUI PER SERVIRE E NON PER ESSERE SERVITO
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