È stato rilasciato nella notte l’uomo arrestato con l’accusa di aver ucciso Charlie Kirk. Il capo dell’Fbi Kash Patel ha fatto sapere che le indagini proseguono. Quindi è ancora caccia al killer, mentre emerge che l’influencer trumpiano è stato ucciso mentre stava rispondendo a una domanda sulle sparatorie nel campus della Utah Valley University, a Orem, circa sessanta chilometri a sud di Salt Lake City, negli Stati Uniti. Il killer lo avrebbe colpito da un edificio a 180 metri di distanza. Intanto Donald Trump dice che Kirk è «un martire della libertà» e accusa la «sinistra radicale», la cui retorica «è direttamente responsabile per il terrorismo che stiamo vedendo nel nostro Paese ora e che deve cessare ora».
L’omicidio di Charlie Kirk
Kirk è stato colpito in un campus universitario. Dove stava parlando da capo del principale movimento giovanile conservatore degli Stati Uniti, da lui co-fondato nel 2012 all’età di 18 anni. Indossava una maglietta bianca con la scritta “Freedom” ed era seduto su una sedia sotto una tenda del suo “American Comeback Tour”. Era il primo di quindici incontri in programma in tutto il paese fino alla fine di ottobre. Ed era organizzato con lo slogan “Prove me wrong” (“Dimostrami che ho torto”), oggetto anche di meme su internet. «C’era molta gente. È entrato, lanciava cappelli, faceva scatenare la folla», ha detto a Fox News l’ex deputato repubblicano Jason Chaffetz. Poi lo sparo. Arrivato proprio mentre parlava di sparatorie, secondo il racconto dei testimoni.
L’influencer è crollato sul suo fianco sinistro colpito da un proiettile. Un video girato da vicino mostra sangue che esce dal collo. È stato trasportato fuori dal locale dalle sue guardie del corpo su una barella. Il colpo, secondo le prime indagini, è partito da un edificio che si trovava a circa 180 metri da Kirk. «Probabilmente da un tetto», hanno specificato le autorità locali. L’aggressore indossava abiti scuri. Dopo l’annuncio dell’arresto da parte dell’Fbi il capo Kash Patel ha annunciato il rilascio dopo l’interrogatorio. La dinamica ricorda l’attentato a Trump in Pennsylvania. Jeff Long, il capo della polizia dell’Università dello Utah, ha detto che l’attivista aveva un servizio di sicurezza privato. Sui media Usa rimbalzano polemiche sul servizio di sicurezza all’evento, considerato «inadeguato».
La reazione di Trump
L’uccisione di Charlie Kirk segna «un momento buio per il Paese», ha detto il presidente Usa in un video pubblicato sul suo social Truth. Trump ha definito Kirk «un martire della verità». E una persona «che ha combattuto per la democrazia, la giustizia e il popolo americano». Poi ha attaccato la “sinistra radicale, insinuando che la sua retorica abbia contribuito alla morte dell’attivista conservatore. «Per anni, la sinistra radicale ha paragonato meravigliosi americani come Charlie ai nazisti e ai peggiori assassini di massa e criminali del mondo», ha detto Trump. «Questo tipo di retorica è direttamente responsabile del terrorismo a cui assistiamo oggi nel nostro Paese, e deve cessare immediatamente».
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