“Se me lo chiedete ora, vi dico che sì, probabilmente i miei vice hanno evitato un terzo attentato”. Chad Bianco, sceriffo della contea di Riverside, California, conferma l’ipotesi dell’attentato dietro l’arresto di Vim Miller, 49 anni, fermato sabato a Coachella, all’ingresso dell’area dove si sarebbe tenuto un comizio di Donald Trump.
Bianco ha fornito nuovi particolari, in serata, riguardo le modalità dell’arresto: Miller si era presentato mostrando un falso accredito per accesso Vip e un pass giornalistico, anche quello risultato falso. Gli uomini dello sceriffo, che presidiavano uno dei punti d’accesso all’area, si sono insospettiti. A un controllo della targa è risultato che il Suv nero guidato da Miller, e tenuto in completo disordine all’interno, era falsa. La macchina non era registrata. La perquisizione degli interni ha fornito nuovi motivi per sospettare di lui: c’erano due armi, una pistola e un fucile, cariche, oltre a numerose munizioni, molti passaporti falsi e patenti false.
L’uomo è stato arrestato per porto illegale di armi ma rilasciato dopo il pagamento di una cauzione da 5 mila dollari e l’ordine di presentarsi davanti al giudice il 2 gennaio 2025. “Intanto – ha spiegato lo sceriffo – di lui si occuperanno Secret Service e Fbi e nuove incriminazioni federali sono possibili, ma io non sono in grado di aggiungere altro”. Il fatto che un potenziale attentatore sia stato rilasciato ha generato dubbi. Lo sceriffo, però, non è entrato nei dettagli.
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