Arriva da un’analisi della Fondazione Gimbe l’allarme sul numero dei medici di medicina generale, i cosiddetti medici di famiglia, operativi nel Sud Italia. Lo studio si concentra sul numero di assistiti per Mmg, sulla percentuale di Mmg con oltre 1.500 assistiti per regione, sul numero di borse di studio nazionali per il corso di formazione specifica in Medicina Generale, sulla riduzione percentuale del numero di Mmg tra il 2019 e il 2021 per regione, sulla percentuale di medici di famiglia con oltre 27 anni di laurea suddivisi per regione, sul numero medio di assistiti al primo gennaio 2022 per regione, sulla stima Gimbe del numero di medici mancanti al primo gennaio 2022 per regione e sulla stima della riduzione del numero di medici nel 2025 per regione.
In Basilicata il massimale di 1.500 assistiti viene superato dal 21,1% del totale dei medici di medicina generale della regione. La media nazionale è pari al 42,1%; tra il 2019 e il 2021 i Mmg in regione si sono ridotti del 9,2%. La media nazionale della riduzione è pari al 5,4%; nel 2021 l’82,1% dei medici aveva oltre 27 anni di laurea (media nazionale 75,3%); il numero medio di assistiti per Mmg al primo gennaio 2022 nell’intera regione è pari a 1.101 (media nazionale 1.307). Secondo la stima Gimbe, che prevede un rapporto di 1 medico ogni 1.250 assistiti (valore medio tra il massimale di 1.500 e l’attuale rapporto ottimale di mille), al primo gennaio 2022 in regione non mancano medici mentre nel 2025 il numero dei medici diminuirà di 36 unità rispetto al 2021. In Calabria, il massimale di 1.500 assistiti viene superato dal 24,1% del totale dei medici della regione. e al primo gennaio 2025 il numero dei medici diminuirà di 52 unità rispetto al 2021.
In Campania, il massimale di 1.500 assistiti viene superato dal 52,7% del totale dei medici della regione. La media nazionale è pari al 42,1%; tra il 2019 e il 2021 i medici di medicina generale in regione si sono ridotti dell’11,2%. La media nazionale della riduzione è pari al 5,4%; nel 2021 l’82,7% dei medici di famiglia aveva oltre 27 anni di laurea (media nazionale 75,3%); il numero medio di assistiti per medici al primo gennaio 2022 nell’intera regione è pari a 1.373 (media nazionale 1.307); secondo la stima Gimbe al primo gennaio 2022 in regione mancavano 349 medici e nel 2025 il numero dei medici diminuirà di 398 unità rispetto al 2021.
Il Sud in sintesi, il prossimo anno si troverà a dover affrontare un problema logistico. Al primo gennaio 2023, in media un medico campano aveva 1.382 assistiti, contro una media nazionale di 1.353. Secondo la stima Gimbe, che ipotizza un rapporto ottimale di un medico ogni 1.250 assistiti, la Campania mancava di 381 professionisti all’inizio del 2023. Le cause di questa carenza sono diverse e solo in parte interconnesse: mancata programmazione da parte delle autorità politiche e sanitarie, blocco delle assunzioni per troppi anni, troppi pensionamenti. Tutto concorre all’emergenza.A farne le spese, ovviamente, gli assistiti che hanno difficoltà persino a farsi prescrivere medicine oppure a chiedere visite specialistiche.
I motivi per i quali nessun laureato vuole fare il medico di base sono da ricercare nell’eccessiva burocratizzazione del lavoro, degli stipendi non certo attrattivi e delle borse di studio troppo leggere. In Campania con l’ultimo bando, del 2024, i posti da coprire erano 164 il saldo è ancora negativo con -381 al fabbisogno.
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