Si passa poi a parlare delle chat con il procuratore di Viterbo, Paolo Auriemma, sull’inchiesta di Salvini ad Agrigento durante il periodo del leader della Lega al ministero degli Interni. “All’interno della magistratura ci sono diverse sensibilità culturali. Su questo tema subentra un substrato ideologico”, ha spiegato Luca Palamara, prima di ricevere in diretta la chiamata di Matteo Salvini: “L’idea di Palamara è emersa, quanti altri pensano uguale, fanno di peggio e delle loro chat non risulterà niente?“. Matteo Salvini, ora a processo, si è detto tranquillo sull’esito, ma ha sottolineato come dal suo punto di vista “la cosa grave per cui ho comprato il libro di Palamara e Sallusti, è tutto quello che c’è dietro. Le nomine pilotate, la spartizione per correnti. La giustizia riguarda 60 milioni di italiani, non c’è solo il penale, c’è anche la giustizia tributaria. Io avrei due o tre soluzioni per superare questi problemi e vorrei anche sapere che cosa ne pensa il dottor Palamara“.
Luca Palamara ha mosso le sue scuse in diretta a Matteo Salvini: “Non ho nessuna difficoltà ad ammettere un errore, dovuto a una conversazione affrettata. Ma che in quel momento ci fosse quel clima nei confronti del senatore Salvini all’interno della magistratura è la verità“. Il leader dela Lega, ribadendo la sua convinzione a un buon esito del processo, ha teso la mano a Luca Palamara: “Io accetto le sue parole, non porto rancore. Mi auguro però che ci siano alcune procure che aprano inchieste su quello che
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