Golfo di Napoli, trovata scogliera corallina a 500 metri di profondità

0
Condividi
265 Visite

Una scogliera corallina finora sconosciuta, estesa e antica, situata al centro del Canyon Dohrn del Golfo di Napolia oltre 500 metri sotto la superficie del mare: la scoperta e avvenuta nell’ambito della spedizione scientifica ‘Demetra‘ in corso sulla nave di ricerca Gaia Blu del Consiglio Nazionale delle Ricerche, coordinata dell’Istituto di scienze marine del Cnr (Cnr-Ismar) con il coinvolgimento di personale scientifico afferente alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, l’Università’ Politecnica delle Marche, e l’Universita’ Federico II di Napoli.

La scoperta eccezionale

Esplorazioni effettuate per mezzo di veicolo sottomarino a controllo remoto (Rov) hanno rivelato la presenza di imponenti strutture larghe oltre due metri e distribuite lungo una parete verticale di più di 80 metri, formate da coralli duri di profondità, comunemente denominati coralli bianchi per l’assenza di colore, afferenti alle specie Desmophyllum pertusum e Madrepora oculata.

 

«È un ritrovamento eccezionale per i mari italiani: biocostruzioni di questa specie di tale entità non erano mai state osservate nel Canyon Dohrn e raramente altrove nel nostro Mediterraneo», racconta Giorgio Castellan, capo missione della campagna e ricercatore del Cnr-Ismar di Bologna. «La loro scoperta rappresenta un tassello fondamentale per comprendere il ruolo ecologico degli habitat a coralli profondi e la loro distribuzione, soprattutto nell’ottica di azioni di tutela e restauro».

L’unicità della scogliera

Oltre ai coralli bianchi, la scogliera ospita una comunità unica per ricchezza e biodiversità: coralli neri, coralli solitari, spugne e altre specie di grande importanza ecologica. Ma non solo. Le pareti del canyon conservano anche tracce fossili di ostriche e coralli antichi, vere e proprie testimonianze geologiche di un passato remoto. «L’esplorazione di questa porzione fino ad oggi sconosciuta del Canyon Dohrn ci restituisce l’immagine di un ecosistema marino profondo di straordinario interesse scientifico e valore naturalistico. Le biocostruzioni a coralli bianchi qui rinvenute, costituite da imponenti colonie di Desmophyllum pertusum e arricchite dalla presenza di specie la cui distribuzione nel Mediterraneo è ristretta a pochi siti, come il bivalve Acesta excavata e l’ostrica di profondità Neopycnodonte zibrowii, testimoniano l’unicità strutturale delle comunità marine che caratterizzano questo sistema», spiega Frine Cardone, ricercatrice della Stazione Zoologica Anton Dohrn. «Accanto alle comunità viventi, abbiamo osservato estese aggregazioni fossili di N. zibrowii, che rappresentano una testimonianza della biodiversità antica del Canyon Dohrn e forniscono preziose informazioni paleoecologiche sulla sua evoluzione nel tempo».

Il racconto della spedizione

Proprio Cardone, a capo della spedizione ROV, spiega «La ricerca nasce dal progetto europeo Life Dream, incentrato sulla restoration di habitat marini profondi, in particolare biocostruzioni a coralli bianchi e ostriche profonde. Dunque eravamo nel Canyon Dohrn, uno dei siti pilota del progetto, e stavamo facendo anche un po’ di caratterizzazione, quando ci siamo ritrovati in un certo settore del Canyon e abbiamo ritrovato questi biocostruzioni imponenti».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti