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La vicenda della scuola di San Rocco, lungamente documentata da TerraNostraNews e oggetto di accesi attacchi nei nostri confronti, soprattutto da parte di alcune consigliere, non era una burla: rientra a pieno titolo tra le gravi motivazioni che hanno portato allo scioglimento del Comune di Marano. Il sindaco aveva liquidato le nostre critiche come circo equestre che continua a far caciara o giù di lì. Gli inquirenti, invece, l’hanno inserita tra i casi emblematici del decreto che ha dichiarato il Comune condizionato da infiltrazioni mafiose.
Nell’estratto notificato agli ex amministratori, la relazione del Viminale evidenzia che il Comune – sotto la gestione Morra – ha ignorato delibere e indicazioni della precedente commissione prefettizia riguardanti quella scuola, preferendo approvare in Consiglio una sanatoria e una variante di cambio d’uso: da civile abitazione a struttura scolastica, ciò nonostante le criticità urbanistiche. Una scelta che, nel testo ministeriale, viene esplicitamente segnalata come tra le “vicende che hanno determinato lo scioglimento” dell’ente.
Secondo la relazione – che conta oltre 450 pagine nella versione integrale – la decisione non è stata frutto di scelte tecniche, ma di un preciso carico politico: si parla di procedure accelerate, norme bypassate e scelte deliberate, ignorando la continuità amministrativa e il rispetto delle prescrizioni antimafia. Non serviva la “zingara” per cogliere l’anomalia.
In quella parte del documento notificato, si legge come quegli atti — che trasformano un’immobile abusivo in plesso scolastico — siano stati considerati tra le operazioni più “qualificate” nella relazione.

