A Napoli, l’ascensore pubblico che collega via Chiaia a via Nicotera funziona sempre meno. Nei giorni festivi e la domenica è attivo solo fino alle 14.15, mentre negli altri giorni dovrebbe restare aperto fino alle 22. Ma la realtà è ben diversa. Troppo spesso il cancello resta chiuso e l’unica spiegazione arriva tramite un post sui social: “Ascensore di Chiaia temporaneamente chiuso”. Un messaggio ormai ricorrente, che conferma l’instabilità del servizio. Basta consultare la pagina Facebook di ANM, l’azienda di trasporto pubblico del Comune, per capire la frequenza del problema: nell’ultimo mese si contano almeno otto interruzioni ufficiali, una media di un giorno su tre. Non si tratta sempre di guasti tecnici: spesso la causa è la mancanza di personale. Se un dipendente è assente e non c’è nessuno che possa sostituirlo, l’impianto viene chiuso senza alternative.
A segnalare il disagio è Giovanna Mazzone, presidente della Municipalità di Chiaia, che definisce la situazione “un disservizio grave per i residenti di Pizzofalcone”. Le segnalazioni ad ANM sono state numerose, ma il problema resta irrisolto. E la questione si fa ancora più delicata considerando il flusso turistico crescente in zona, complice anche la fama della serie TV ambientata proprio tra le vie del quartiere, ispirata ai romanzi di Maurizio De Giovanni. L’ascensore di Chiaia, oltre a essere un collegamento comodo per i residenti, è anche una risorsa utile per i visitatori che si muovono tra piazza del Plebiscito e il lungomare. A complicare ulteriormente le cose c’è la chiusura pomeridiana della Linea 6 della metropolitana, che si ferma alle 15. In assenza dell’ascensore, le uniche alternative sono gli impianti interni alla metro che collegano Chiaia a piazza Santa Maria degli Angeli, oppure le scale che attraversano il ponte di Chiaia, anch’esse in condizioni problematiche: gradini danneggiati, sporcizia frequente e scarsa illuminazione rendono il percorso poco sicuro, soprattutto di sera.
Un altro nodo è la gestione del personale. Secondo quanto dichiarato da ANM, la carenza di risorse è cronica e il personale viene spesso spostato su altri impianti ritenuti prioritari, come l’ascensore di Monte Echia o quello dei Ventaglieri. Una situazione che, secondo la presidente Mazzone, ha peggiorato ulteriormente il servizio: “Da quando è stato inaugurato l’ascensore di Monte Echia, gli operatori di Chiaia vengono spesso dirottati lì, lasciando scoperta la zona”. Per questo motivo propone almeno una copertura garantita nel pomeriggio, quando la metro è chiusa e l’ascensore diventa l’unico vero collegamento diretto per la zona collinare.
Anche le scale che affiancano l’impianto non offrono una vera alternativa. La pulizia è affidata a NapoliServizi, ma viene eseguita solo due o tre volte a settimana e spesso, oltre ai rifiuti, si trovano anche siringhe. Alcuni gradini sono rotti, i muri scrostati, e l’intero percorso è buio e poco sicuro. Eppure, esiste un progetto di riqualificazione, fermo da mesi a causa del cambio di dirigente al Patrimonio comunale che ha bloccato l’iter per l’erogazione dei fondi. Lungo le scale si trovano anche tre locali attualmente inutilizzati, che potrebbero essere assegnati a Invimit, la società statale con cui il Comune ha avviato un’intesa per valorizzare immobili pubblici in disuso. Ma anche in questo caso, tutto è fermo.
Mazzone però non si arrende: “Continueremo a lottare affinché ascensori e scale restino sempre accessibili, per garantire un servizio pubblico dignitoso sia ai cittadini che ai turisti. Non possiamo permettere che un intero quartiere resti isolato per mancanza di organizzazione e manutenzione”.
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