Continuare a sognare, ben consapevole che il destino è, ancora, nelle proprie mani. Anche se il pari di questa sera contro il Genoa (2-2) pesa come un macigno. Il Napoli torna in campo al Maradona contro il Genoa di Vieira, già ampiamente salvo, per non interrompere la marcia scudetto. In uno stadio tutto esaurito, Conte e i giocatori non vogliono fermarsi. Perché se la corsa è stata meravigliosa, per quanto piena di ostacoli, il traguardo può essere davvero unico. Storico. E allora di seguito, dal prepartita al fischio finale, la cronaca in tempo reale di una notte che, comunque vada, sarà da ricordare. Parola al campo: tutto il resto, direbbe Califano, ma anche Conte, è noia. Il Maradona è tutto esaurito, il Napoli passa in vantaggio con Lukaku dopo neppure un quarto d’ora e sembra tutto pronto per una serata che potrebbe, davvero, cucire un pezzo di tricolore sulle maglie. Ma la vittoria dell’Inter di oggi pomeriggio a Torino si fa sentire, evidentemente: perché il Genoa pareggia con un autogol di Meret un po’ fortunoso (prima però aveva colpito una traversa) e, quando Raspadori rimette le cose a posto, la squadra di Vieira fa 2-2 con Vasquez. Il Napoli, gelato, prova a vincere con la forza dei nervi, nel finale Billing di testa sfiora il palo e la notte del Maradona finisce lì. Non i sogni, però: perché se è vero che l’Inter ora è di nuovo a un passo (meno uno) il Napoli ha ancora il destino nelle proprie mani. Continuare a sognare si può.