Se prima il buon Totò e Peppino, in una delle loro pellicole più celebri, si recavano a Milano per parlare col nipote Gianni, oggi accade che, due fantastici personaggi della politica maranese, molto simili ai due attori partenopei, si rechino da Calenda per illustrargli il caso Marano. Il tutto avviene con l’ausilio di un noto ragioniere Casoria, prima infatuato dalle stelle, poi sulla retta via dell’Europa e infine nell’area delle azioni, che farebbe da mediatore per operazioni poco limpide. Oramai, anche loro, i Totò e Peppino della politica maranese, sono in preda al delirio più assoluto. In forza dei loro miseri voti e di un elezione ottenuta per virtù dello spirito santo hanno tutto l’interesse di questo mondo affinché il Comune non venga sciolto per mafia, motivo per cui si affannano andando a destra e a manca per provare a salvare una barca, quasi affondata. Anche a loro, seppur noti comici, consigliamo di fare molta attenzione nel provare in qualche modo a turbare un procedimento amministrativo, quale quello del possibile scioglimento, con agganci o maniglie politiche, perché già da tempo le autorità e chi di dovere sono stata ampiamente informate in merito a possibili condizionamenti o turbative. Stanno giocando col fuoco questi signori, amanti degli eventi e delle festicciole, pertanto, prima che si scottino, qualcuno li metta al corrente che possono farsi seriamente male.
© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNewsMARANO. L’ANGOLO DELLA SATIRA, MA NON TROPPO. LA MISSIONE DI TOTO’ E PEPPINO DA CALENDA, CON L’AUSILIO DEL RAGIONIERE CASORIA
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