Il nodo del terzo mandato continua a far discutere. Luca Zaia, in scadenza di secondo incarico come governatore della Regione Veneto, sarebbe pronto a ricandidarsi e si dice certo che avrebbe i voti dei suoi concittadini se potesse ripresentarsi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale. Tuttavia, il limite dei due mandati sembra una regola imprescindibile, per evitare che le Regioni, così come i Comuni, diventino dei “feudi” in mano a una persona. “Il blocco al terzo mandato è un’anomalia tutta nostra e che riguarda un centinaio di sindaci e alcuni governatori, compreso il sottoscritto. La motivazione è: così si evita che si creino dei centri di potere“, ha spiegato questa mattina nel punto stampa a Palazzo Balbi, a margine della presentazione delle attività del sistema sanitario veneto nel corso del 2024.
Per il governatore del Veneto, l’evitare che si formino “centri di potere” non è una giustificazione adeguata perché, dice, questo “vale per esempio per deputati, senatori e ministri e tanti altri incarichi istituzionali“. Per Zaia è assurdo “e inaccettabile che si utilizzi questa motivazione dei centri di potere, ma ancora peggio è stucchevole che la lezione venga da bocche che da 30 anni sono sfamate dal Parlamento“. Il governatore ha sottolineato che questo, per il Veneto, è un momento storico molto particolare, “i veneti chiedono la mia ricandidatura e lo chiedono in maniera trasversale. Aspettiamo che sulla questione del terzo mandato si esprima la Consulta ma lo può fare anche il Governo“. Se mai, sottolinea, “dovesse arrivare lo sblocco dei mandati io mi ricandiderei sicuramente“. Secondo la logica del “prima il Veneto e i suoi cittadini”, ha proseguito il governatore, “si sa già cosa si deve fare. Dopodiché io sono a disposizione del mio partito e vedremo quale sarà la risultanza di questa riflessione che secondo me è doverosa da fare nel rispetto dei veneti“.