Prof arrestata per violenza sessuale, video hard e domande sul sesso. Tutto ciò che è emerso dall’inchiesta

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Al termine dello scorso anno scolastico, la 40enne in servizio presso la scuola Catello Salvati di Castellammare di Stabia avrebbe consegnato doni e alcune lettere ai ragazzini della “saletta” in cui si svolgevano gli insoliti incontri durante l’orario di scuola.

Le lettere sono state acquisite nel corso delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata.

Secondo il gip del tribunale di Torre Annunziata che ha disposto la misura cautelare del carcere per maltrattamenti e violenza sessuale, il contenuto di una delle lettere sarebbe più adatto ad un fidanzato, a un compagno, anziché ad un alunno, con parole che evidenziano anche come il rapporto che la legava con il destinatario della missiva a un certo punto si fosse deteriorato.

Per il giudice per le indagini preliminari i 7 minorenni coinvolti sono attendibili e i loro racconti sono lineari, mentre l’insegnante sarebbe schiava dei suoi impulsi sessuali.

«Quando avete fatto sesso la prima volta?». Sarebbe una delle domande poste agli alunni dalla 40enne, insegnante di sostegno della scuola Catello Salvati di Castellammare di Stabia vittima di una violenta aggressione lo scorso 14 novembre, ma arrestata stamattina dai carabinieri con pesanti accuse, tra cui quella di violenza sessuale su minore. È quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Luisa Crasta su richiesta del pm Bianca Maria Colangelo.

Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia sono state coordinate dalla Procura di Torre Annunziata. Quattro ragazzini e tre ragazzine di 11-12 anni, coinvolti a gruppi di due-tre alla volta, per un anno sarebbero stati condotti in una «saletta» della scuola per parlare esplicitamente di sesso, «in maniera volgare e scurrile» secondo l’accusa, mostrando video hard, e in alcuni casi arrivando anche a spingere i minori ad avere approcci spinti tra loro. In un solo caso, la donna avrebbe anche abusato sessualmente di un 12enne.

«Era urgente interrompere che lei insegnasse lì o altrove – ha detto il procuratore Nunzio Fragliasso – ora resta da capire come sia possibile che per un anno 6 minori siano stati affidati a un’insegnante di sostegno che doveva curarsi solo dell’alunno con difficoltà di apprendimento: questo è un aspetto da approfondire».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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