Aborto, i medici replicano a Papa Francesco: “Noi sicari? Applichiamo la legge”

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I medici sono sempre vicini alle persone che soffrono, che hanno bisogno del loro aiuto. Nel caso specifico, svolgono questo delicato compito rendendo possibile l’applicazione di una legge dello Stato, la 194/78. Una legge che prevede il rispetto della salute e della dignita’ della donna e della liberta’ sia della donna che del medico. Il professionista ha infatti la facoltà di avvalersi dell’obiezione di coscienza, libera scelta personale che non deve diventare elemento di giudizio o discriminazione”. Così il presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, interviene il giorno successivo all’intervista del Pontefice che ha definito l’aborto ‘un omicidio’ e i medici che lo praticano ‘sicari’.

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“Abbiamo voluto riflettere – sottolinea Anelli – prima di intervenire. Comprendiamo le ragioni del Santo Padre, che esprime il punto di vista della Chiesa universale e che richiama valori che sono radicati nelle coscienze. Nel nostro Paese i medici sono chiamati a svolgere un compito stabilito per legge senza obblighi o costrizioni, ma con la dovuta sensibilità e la vicinanza alla persona, nel pieno rispetto della dignità umana. Il rispetto di ogni persona, delle sue opinioni, delle sue convinzioni, delle sue scelte è la parte più nobile della nostra professione, che in qualche maniera si avvicina all’invito alla Misericordia più volte richiamato dal Santo Padre, oltre che ai valori espressi dalla nostra Costituzione”.

“La legge 194 è una Legge dello Stato – conclude Anelli – e, come tale, è dovere di tutti i cittadini rispettarla e applicarla. Come ricorda, del resto, anche il nostro Codice deontologico che, all’articolo 43, da una parte, vieta l’esecuzione di interventi fuori dall’ordinamento vigente, e soprattutto a scopo di lucro; dall’altra garantisce l’obiezione di coscienza, sempre nell’ambito e nei limiti dell’ordinamento, che non esime il medico dagli obblighi e dai doveri inerenti alla relazione di cura nei confronti della donna”.

Dello stesso tenore le parole della responsabile sanità di Sinistra Italiana Donatella Albini che su Facebook scrive: “Papa Francesco afferma che l’aborto è un omicidio e ‘i medici che si prestano a questo sono sicari’ Io sono una medica che pratica questa professione da decenni, ho applicato la legge 194, con attenzione e professionalità, ho guardato le donne negli occhi, ho raccolto le loro parole, ho avuto rispetto e cura della loro autodeterminazione. Non sono una sicaria”.

Sul tema intervengono anche la Cgil nazionale e la Funzione Pubblica Cgil. “Le donne rivendicano con forza il diritto all’aborto libero e sicuro, a tutela della loro salute nel rispetto della loro liberta’ di scelta, come prevede una legge dello Stato conquistata con le loro lotte e la loro determinazione. Continueremo a difendere con forza la Legge 194/78 – spiegano in una nota – e soprattutto continueremo a batterci perche’ la stessa possa avere piena ed effettiva applicazione in ogni territorio del Paese”.

Per Cgil nazionale e Funzione Pubblica Cgil, “a distanza di 46 anni dall’entrata in vigore della legge l’interruzione volontaria di gravidanza è ancora per molte donne un percorso a ostacoli, anche a causa dell’elevato numero di obiettori di coscienza. Nel sostenere da sempre l’importanza di una scelta libera e consapevole in cui l’ultima parola spetta solo alle donne, scelta che merita il rispetto di tutti, contrastiamo la cultura della colpevolizzazione così come la criminalizzazione di chi, con il proprio lavoro, opera per dare concreta attuazione ad una legge dello Stato che garantisce il diritto all’aborto libero e sicuro. Pertanto, – concludono Cgil e Fp – rimarchiamo il valore, la professionalità e la deontologia del personale sanitario, a partire dai medici non obiettori, il cui lavoro garantisce la cura, la salute, la sicurezza e la libertà delle donne”.

“Di fronte alle parole del Papa sull’aborto, che ha definito sicari i medici non obiettori di coscienza – commenta Carla Taibi, tesoriera di +Europa – ci sarebbe piaciuto ascoltare le parole del ministro della salute Schillaci a difesa della laicità del sistema sanitario nazionale, a difesa dei medici, della scienza e a difesa delle donne. E invece assistiamo alla totale indifferenza del nostro governo davanti a queste pesanti parole del Papa verso chi esercita la propria professione in maniera libera, laica e indipendente. Anche per questo, come +Europa abbiamo aderito all’Iniziativa dei Cittadini Europei ‘My Voice My Choice’ per chiedere che l’Ue garantisca un accesso sicuro e gratuito all’aborto per tutte le persone”, conclude Taibi.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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