Tra luglio e agosto la situazione si aggrava: iniziano le ferie anche per i dottori e il 40 per cento degli studi è chiuso. Va garantita la continuità assistenziale e dunque il medico A sostituisce il medico B che è in vacanza, mentre il medico B sostituirà il medico A quando sarà quest’ultimo in ferie. Questo significa che un medico che normalmente segue 1.500 pazienti, potenzialmente ne avrà 3.000. Certo, anche gli assistiti vanno in ferie ma, ricorda il dottor Pier Luigi Bartoletti, vicesegretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale, «le città ormai non si svuotano in agosto e dunque l’impatto è sempre superiore al previsto». Cltri numeri: in Italia i medici di base e i pediatri di libera scelta sono circa 40mila, con una flessione del 5 per cento rispetto a due anni fa. Ancora: in 15 anni abbiamo perso almeno 13 mila medici di base e secondo Silvestro Scotti, leader nazionale di Fimmg, «entro il 2026 saranno 15 milioni gli italiani senza un medico di famiglia. Oppure, ogni medico di medicina generale si troverà ad assistere fino a 2.500 pazienti».
CONTROLLI
Racconta Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere: «Una premessa: non si chiamano più medici di medicina generale o medici di base, ma la nuova definizione è medici di assistenza primaria. La convenzione prevede sempre e comunque la continuità assistenziale. Ed è uno dei motivi che frena la scelta di questo percorso tra i giovani medici che magari hanno più attenzione al bilanciamento tra vita privata e vita professionale. Ma per 365 giorni all’anno la convenzione questo chiede: che lo studio medico offra sempre lo stesso tipo di servizio. Per questo il medico deve trovarsi un sostituto. Va detto che ormai da anni sta prendendo piede la formula di studi con più medici che facilita la rotazione. Nelle Aziende sanitarie ci sono strumenti di controllo per verificare che la continuità del servizio sia garantita».