Il Tar del Lazio, con una recente sentenza sul comune di Portigliola (Calabria), sciolto per mafia e guidato da una triade commissariale, lancia indirettamente un messaggio ai comuni della provincia di Napoli e, quindi, anche al Comune di Marano. Il Tar del Lazio (non un semplice Tar regionale) ha ribadito, per l’ennesima volta, che i comuni possono essere sciolti anche in “assenza di atti illeciti da parte del sindaco o degli assessori e consiglieri”. I giudici amministrativi (a Marano molti ignoranti della politica continuano a non capirlo) hanno approfondito l’aspetto relativo a parentele e frequentazioni, rilevando che quel che conta “è il quadro di insieme, la rete fitta di parentele e stretti legami di frequentazioni tra soggetti border line e amministratori e dipendenti comunali. Aspetti che assumono rilievo significativo”. Il Tar del Lazio precisa inoltre che a fare la differenza, come emerso dalla relazione prefettizia, anche “la generalizzata inefficienza della macchina amministrativa, connotata da non adeguato controllo da parte degli uffici comunali”. E ancora: “nel settore degli appalti pubblici è stato accertata la mancanza di indagini di mercato per selezionare imprese affidatarie di lavori e irregolarità nella liquidazione delle fatture presentate da ditte appaltatrici”. Non è sufficiente, scrivono ancora i giudici, che l’ente comunale “si sia impegnato in attività di carattere sociale perché ciò non contraddice gli elementi indiziari rilevati. Non di meno si può essere sciolti anche se gli amministratori non hanno compiuto atti illeciti, poiché quel che conta, in generale, è il giudizio sul pericolo di “condizionamento”.
Ora a Marano le parentele scomode e le frequentazioni anomale sono pressoché all’ordine del giorno. La macchina comunale non brilla, per motivi a tutti noti, pertanto il sindaco Morra e i suoi pretoriani, e i suoi ignoranti (sotto il profilo giuridico-amministrativo) fan, si facessero bene i conti. Perché i conti, a nostro avviso, se li sono fatti male. Molto male.
Gli enti locali possono essere sciolti laddove si riscontri un quadro d’insieme preoccupante. Non c’entrano nulla i reati e gli atti di carattere penale. Lo sosteniamo da 10 anni, ma qualcuno continua a fare lo gnorri.
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