Marano, immigrazione clandestina: il mega imbroglio. Indagati anche due vigili e altri dipendenti ed ex dipendenti comunali

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Una vera e propria organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Un’indagine articolata, che sta avendo sviluppi in tutta Italia. Sono sette i coinvolti noti nel comune di Marano: la dipendente dell’ufficio anagrafe, Assunta Moio, sospesa dalle funzioni di pubblico servizio, il tunisino Kamel Rahamani (divieto di dimora a Napoli e Caserta), già noto alle forze dell’ordine e per anni titolare di una palestra a Marano, e un albanese, Bracaj Erjus, ai domiciliari.

Indagati due vigili urbani di Marano, uno dei quali non più in servizio, e due dipendenti dell’ente cittadino, uno dei quali non più in servizio.

Lo schema era il seguente: gli extracomunitari, grazie al tunisino e all’albanese, chiedevano iscrizione anagrafica al Comune. Gli uffici rilasciavano il benestare e carta d’identità senza aver accertato che gli extracomunitari fossero realmente ospitati da persone di Marano, che per questo giochetto beccavano 80 euro a pratica.

I vigili non verificavano (almeno quelli coinvolti, non si sa se per dolo o per colpa) e gli extracomunitari se ne andavano in giro, anche in altri comuni italiani, dove poi richiedevano il rinnovo del permesso di soggiorno con la carta di identità rilasciata dal Comune di Marano.

La cosa ancor più allucinante è che gli stessi uffici comunale bocciavano in seguito richiesta di iscrizione anagrafica, ma ormai il meccanismo era già partito e gli stranieri erano già in possesso di documento valido.

E poi qualcuno obietta che a Marano, per questo e tanti altri motivi, non debba arrivare una commissione d’accesso agli atti.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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