Sono sei candidati sindaco. Sei persone che si propongono di governare una delle realtà (sociali e amministrative) più complesse della provincia di Napoli. Da loro però, in due anni e passa di commissariamento, non avete ascoltato una sola parola. Nulla hanno detto o scritti sugli arresti, numerosi, degli ultimi anni, sulla vicenda Pip (uno dei più grandi scandali cittadini dell’ultimo ventennio). E nulla avete udito sulla questione dei rifiuti (la città è tra le più sporche della Campania), né tanto meno quando le strade crollavano insieme con la rete idrica o le pompe di sollevamento.
Nulla di nulla. Si sono svegliati solo alla vigilia delle elezioni. In due anni e mezzo, ma anche prima, si sono ben guardati dall’affrontare tematiche spinose, come quella degli evasori dell’acqua, dei furbetti dei paletti, dei gazebo, del cimitero comunale, dei negozi e dei ristoranti abusivi, delle inefficienze della macchina comunale, della vendita degli immobili comunali, degli sgomberi dei beni abusivi o confiscati, dello scandalo del condono edilizio tarocco e tanto, tanto altro. Tematiche affrontate in solitudine da Terranostranews e da qualche cittadino-utente social coraggioso. In tutto una trentina di persone su un totale di 60 mila abitanti.
Oggi, però, vengono a chiedervi il voto, si riempiono la bocca di linee programmatiche e progetti fantasmagorici. Oggi sarebbe il caso che gli elettori, quelli di sani principi e intellettualmente onesti, li mandassero tutti a quel paese.
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