Parma-Napoli, Conte alla vigilia: “Siamo consapevoli di giocarci tanto”

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C’è tensione in questa vigilia? O c’è normalità?
«Normalità no, perché stiamo arrivando alla fine della stagione e abbiamo la fortuna di giocare per qualcosa di importante. Stiamo arrivando alla fine della stagione e ci giochiamo tanto. Non possiamo definire questo finale di stagione all’insegna della normalità. Un obiettivo lo abbiamo già raggiunto, ossia la Champions. Abbiamo tolto un posto alle squadre che ci avevano distanziati di almeno 15 punti. L’altro obiettivo era quello di dare fastidio e anche quello è stato raggiunto. Ora rimane da vedere quanto fastidio vogliamo dare fino alla fine del campionato. È inevitabile che ci sono delle pressioni, dello stress, che ci siamo meritati di vivere. Non è normale affatto. C’è un mix emozionale. Paura? Cosa? (scherza, ndr). Preoccupazione no, c’è l’incognito. Si prepara tutto nella maniera migliore possibile, poi però c’è l’imponderabilità della situazione. Come il calciatore del Genoa che intercetta la palla va in area, cross e fa fare gol. Questo intendo. Ci auguriamo che anche l’imponderabile possa essere a nostro favore”.

Smaltito il pareggio col Genoa?Come sta McTominay e quanto vale il recupero di Neres?
“C’è stato molto rammarico per quel pareggio. Il Genoa è entrato otto volte in area nostro. Ho visto dei commenti che mi hanno lasciato un po’ perplesso. Sono situazioni che possono capitare. Il Southampton retrocesso ha messo in difficoltà il City per il posto Champions. Ma quello è il passato. Il presente si chiama Parma, da affrontare con tutte le nostre forze. Loro si giocheranno la salvezza. McTominay ha avuto qualche problemino in settimana, ma troveremo sempre la soluzione a prescindere. Neres ha recuperato dopo il rientro col Genoa. Questa settimana si è allenato normalmente è aumentato l’autonomia, ma viene da 50 giorni di inattività. Non può essere pronto per giocare titolare”.

Che insidie può portare una gara come quella di Parma?
“Le insidie arrivano dalla loro classifica. Troveremo una squadra combattiva e che vorrà fare risultato e ottenere la salvezza”.

Che sensazioni ha per domani?
“Stanno giocando per un obiettivo, diverso dal nostro. In altri club uno scudetto in più o uno in meno non cambia la vita. Qui e in altre piazze è storico. Basti pensare a quello di due anni fa, dopo quanti anni è arrivato. L’ambiente diventa ansioso e carico di tante cose, che dovremmo cercare di tenere nel giusto peso. Il troppo storpia, ma i ragazzi sanno cosa significa vincere uno scudetto a Napoli. Sappiamo cosa rappresenta. Sono degli eventi importanti, che sono saltuari. Quando avvengono si può rimanere nella storia di Napoli e di questa bellissima città».

Come si vive con la squadra?
«Io sento una grandissima responsabilità. Forse fin troppa. Sento che sulle spalle gravita un peso più importante. Non posso negare di avere un bel carico. Volevamo ripagare e penso di averlo fatto. C’è stata chiesta una bella torta e l’abbiamo fatta e presentata. Adesso c’è da mettere la ciliegina. Una ciliegina che rappresenterebbe la storia.

Penserete a cosa accade a San Siro?

“Avere un aggiornamento è importante. Sicuramente il risultato da una parte all’altra non potrà condizionare ne una squadra e ne l’altra.Dobbiamo pensare a fare il nostro, pensare a noi. E cercare di fare del nostro meglio”.

 

© Copyright 2025 redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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