Tra le città, Roma guida la classifica delle province e città metropolitane con 271.033 reati denunciati, in generale, nel 2024, l’11,3% del totale Italia. Mentre in tutta l’area, in cinque anni, si registra un incremento del 23,2% di reati commessi. Aumentano in particolare: le rapine in pubblica via, che nel 2024 sono state 2.014, +51,3% rispetto al 2019 e i borseggi, che sono stati 33.455, + 68%. A seguire, al secondo posto per reati denunciati nel 2024, ci sono Milano con 226.230, Napoli, con 132.809 e Torino, con 128.919. Se si considera, invece, l’incidenza dei reati sulla popolazione, la provincia che presenta il valore più alto, comunque, è il capoluogo lombardo, dove nel 2024 si sono consumati 69,7 reati ogni mille abitanti, mentre il territorio dove i reati sono cresciuti di più nell’ultimo anno è Monza Brianza (+ 12,4% dal 2023 al 2024).
«I dati del Viminale ci dicono che nel 2024 a Bologna, città amministrata dalla sinistra, il 47% degli arrestati o denunciati è straniero. Una percentuale che schizza oltre il 60% per furti e rapine, e al 70% per droga. Numeri allarmanti, ma che non sorprendono: chi da anni predica apertura senza regole, e si ritrova ora con città insicure e cittadini impauriti. E mentre i numeri parlano, la sinistra tace». Così Laura Cavandoli, deputata della Lega. «Anche a Parma la situazione è preoccupante: i quotidiani locali ci restituiscono ogni giorno un vero e proprio bollettino di guerra fatto di furti, rapine, aggressioni e pestaggi, troppo spesso ad opera di giovanissimi. Un’escalation che viene sistematicamente sottovalutata da un’amministrazione che ha scelto di occuparsi più di narrazioni rassicuranti che di sicurezza reale».
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