Il brindisi per un’assoluzione; l’accordo politico con chi era già stato sciolto per mafia e finito nel decreto di scioglimento dell’ente; la brillantissima idea di sconfessare l’operato dei vecchi commissari e avallare la procedura (a giudizio di molti iper forzata) di una scuola, con l’aiuto di parte della minoranza, solo per avere, forse, un po’ di consenso politico e non inimicarsi qualche maestra; le anomalie sui requisiti antimafia; gli accordi, pessimi, con le “sorelline italiane”, pur di vincere, e una sfilza di altri provvedimenti amministrativi e tecnici che fanno e faranno discutere. Potremmo scrivere pure tanto altro, ma sarebbe inutile.
Se il Comune dovesse essere sciolto, cari cittadini di Marano, per la quinta volta nella sua storia, saprete chi ringraziare: il “lu….”, il “sig…”, qualche “anc…”, gli asi.. del corso Mediterraneo e anche qualche prete che fa politica. Auguri a voi, che vi siete fidati di loro. E auguri ai giornali della “ricotta” che danno spazio, con editoriali da strapazzo, a soggetti amici degli amici e che hanno ricoperto incarichi in partiti già coinvolti negli scioglimenti. Veramente credibili. Complimenti vivissimi..
La Redazione
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