La regione amministrata da De Luca, tutta voti e “fritturine” porta-voti, finisce ancora nella bufera per l’inchiesta su appalti, crimine e politica. Franco Alfieri, ex sindaco di Capaccio-Paestum ed ex presidente della provincia di Salerno con il Pd, è stato nuovamente arrestato in un blitz della Dia nell’ambito di un’indagine sui rapporti tra clan e politica. La Sezione operativa della direzione investigativa antimafia di Salerno ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari a carico di 10 indagati, chiesta dalla Sezione GIP-GUP del tribunale di Salerno su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
Le persone arrestate sono ritenute a vario titolo responsabili responsabili dei delitti di scambio politico elettorale politico mafioso, tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione, porto e cessione di armi da guerra e comuni da sparo e favoreggiamento personale. Alfieri, uno dei “fedelissimi” del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca del Pd, si trovava già agli arresti domiciliari assieme alla sorella Elvira, imprenditori e dipendenti pubblici nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti pilotati nel Salernitano. Alfieri è ricordato per quel video rubato, alle scorse regionali, nel quale De Luca parlava al suo “delfino” della necessità di offrire delle “fritturine” di pesce per ingraziarsi amministratori locali e favorire le cordate del voto.
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