Non di solo Sinner vive il tennis italiano e la dimostrazione ulteriore arriva da Mattia Bellucci a Rotterdam, in questa settimana di prestazioni incredibili. Anche oggi, nei quarti di finale, è stato una vera favola: ha battuto Stefanos Tsitsipas con un netto 6-4, 6-2, dopo aver eliminato Medvedev nel turno precedente.
Una settimana da sogno per il ragazzo di 23 anni di Busto Arsizio, che in realtà ha cominciato in realtà a Castellanza e che poi si trasferito con il suo team, l’MXP Team, (che vuol dire Malpensa Tram) da Castellanza al Qanta Village di Milano insieme al suo coach Fabio Chiappini.
Ma che cosa contraddistingue Mattia? Sicuramente la creatività, e lo dimostra anche il fatto che sia mancino, uno dei pochi che abbiamo avuto e abbiamo in Italia. È un giocatore genio e (s)regolatezza, molto potente, non è molto alto ma sopperisce davvero con una potenza e un’intelligenza tennistica che sta venendo a galla. È un amante dei graffiti, e questo lato pop probabilmente lo aiuta a essere ancor più imprevedibile nelle scelte in campo. E ha assunto da poco anche un mental coach perché dice che le emozioni che stanno arrivando in maniera sempre più continua sono difficili da gestire.
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