Napoli, cinema Metropolitan: destino segnato da tempo!

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Quando il 15 gennaio scorso si sono abbassate le saracinesche del cinema Metropolitan a Napoli, nella centralissima via Chiaia,  si è capito chiaramente che il destino della storica sala era già definitivamente segnato. Anche per questo le iniziative successive, compresa quella di stamattina, per tentare di salvare, non si comprende che cosa, visto che le saracinesche sono oramai abbassate e che, entro il 15 febbraio prossimo, i locali dovranno essere anche liberati, non hanno suscitato grande interesse, segnatamente presso gli uomini di cultura e dello spettacolo ma anche presso i rappresentanti delle istituzioni che, in gran parte, non hanno ritenuto di presenziare alla manifestazione “. È quanto ribadisce Gennaro Capodanno presidente del Comitato Valori collinari, che, sulla piattaforma change org, promosse, a dicembre del 2002, quando si cominciò a parlare della vicenda,  una petizione per dire no alla chiusura del cinema Metropolitan, con oltre 2.200 firme, alla pagina https://www.change.org/salviamoilcinemametropolitan .

 ” Petizione – ricorda Capodanno – indirizzata all’allora ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, nella quale si affermava: ” Per salvare il cinema Metropolitan dal rischio che possa essere trasformato in un centro commerciale o in una sala bingo e comunque perdere la sua veste originaria di cinema, come riportato in questi giorni su diversi organi d’informazione, c’è solo una strada da seguire quella di vincolarne la destinazione d’uso, in base alla norme dettate al riguardo dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, il codice dei beni culturali e del paesaggio, emanato ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137  ” “.

  ” Richiesta che – puntualizza Capodanno -, una volta inoltrata, fu accolta da Sangiuliano il quale, dopo gli opportuni e necessari accertamenti, con decreto emanato nel luglio del 2023 fissò il vincolo di destinazione d’uso, di prevalenza culturale, dei locali che per tanti lustri hanno ospitato la sala cinematografica in questione “.

 ” Successivamente – aggiunge Capodanno – la banca Intesa San Paolo ha messo in vendita la struttura in questione, aggiudicata, si legge su alcuni organi d’informazione, attraverso un’asta per 3 milioni di euro, una vendita alla quale avrebbe potuto partecipare anche il Comune di Napoli, se ne avesse avuto interesse. A questo punto, il nuovo proprietario deve legittimamente entrare in possesso dei locali, che devono essere liberati da persone e cose, entro, si legge sempre, il termine del 15 febbraio “.

 ” Ritengo, allo stato, dunque che la questione sia definitivamente chiusa – sottolinea Capodanno -. L’unica cosa che si può e si deve fare è quella di vigilare affinché gli uffici preposti del Ministero della cultura e del Comune di Napoli esaminino attentamente il progetto che presenterà la nuova proprietà dell’ex cinema, accertando che sia conforme al decreto ministeriale, vale a dire che venga salvaguardata la destinazione culturale prevalente, che ovviamente non è solo quella cinematografica. Anzi ci dobbiamo augurare che questo progetto non solo sortisca a breve ma che venga attuato  rapidamente per consentire la riapertura dei locali e evitare la desertificazione di un tratto di una delle strade più belle e importanti del  capoluogo partenopeo “.

 

            ” Peraltro – conclude Capodanno . il Metropolitana non è né la prima né, credo, sarà l’ultima delle sale cinematografiche che hanno  chiuso a Napoli. Solo nel quartiere Vomero sono ben sei sugli otto originariamente presenti, i cinema che hanno abbassato le saracinesche. L’ultima chiusura è stata quella dello storico cinema Arcobaleno, sostituito da uno store cinese, senza che le istituzioni preposte si attivassero per cercare di salvarlo “.

 

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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