Ore 18:02 – Spari contro il convoglio dell’elemosiniere del Papa
L’inviato del Papa in Ucraina, il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, insieme a due vescovi, uno cattolico e uno protestante, e accompagnato da un soldato, oggi ha caricato il suo pulmino di aiuti e si è inoltrato dove «oltre i soldati non entra più nessuno» perché i colpi si fanno più fitti. In una delle tappe previste il gruppo è stato raggiunto da colpi d’armi da fuoco e il cardinale, insieme agli altri, si è dovuto mettere in salvo: «Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire… perché non basta correre, bisogna sapere dove», ha detto a Vatican News parlando da Zaporizhia. Il cardinale sta bene.
la centrale nucleare di Zaporizhzhya, attualmente sotto controllo russo è stata ricollegata alla rete elettrica dell’Ucraina. Lo ha reso noto l’Aiea, l’agenzia internazionale dell’energia atomica i cui delegati avevano nei giorni scorsi fatto visita all’impianto.
Ore 16:08 – Kiev: 11 navi da guerra russe nel mar Nero
«Nel Mar Nero, vicino alla costa della Crimea, stanno manovrando 11 navi nemiche, tra cui tre portamissili superficie-superficie equipaggiate con 24 missili Kalibr e 4 missili antiaerei». Lo scrive il Comando operativo Sud delle forze armate ucraine su Facebook, aggiungendo che la probabilità di attacchi con missili e bombardamenti sulle regioni meridionali del Paese resta estremamente alta.
Ore 15:54 – Il Cremlino: «Armi nucleari? Seguiremo la nostra dottrina»
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto alle parole del presidente statunitense Joe Biden su un eventuale uso di armi nucleari da parte di Mosca: «Legga la dottrina, è tutto scritto lì», ha detto Peskov, riferendosi alla dottrina russa che prevede l’utilizzo di testate nucleari tattiche nel caso di aggressione alla Federazione russa che ne «metta a rischio l’esistenza» ma anche «la sovranità e l’integrità territoriale dello Stato».
Ore 14:14 – Ultima ovazione per il ballerino Oleksandr Shapoval, morto nell’Est
Oggi l’ultima ovazione per il ballerino Oleksandr Shapoval al Teatro dell’Opera di Kiev. Si era esibito per 28 stagioni prima di offrirsi volontario per combattere nell’Est. E’ stato colpito lunedì 12 settembre nella battaglia di Majorsk, nella regione ucraina di Donetsk. Malgrado i successi di Kiev sul campo, la sua morte ricorda il costo terribile di questa guerra.
Un’ultima ovazione per il ballerino Oleksandr Shapoval al Teatro dell’Opera di Kiev. Si era esibito per 28 stagioni prima di offrirsi volontario per combattere nell’est. Sebbene l’Ucraina ottenga successi sul campo di battaglia, la sua morte ricorda il terribile e duraturo costo di questa guerra.
Ore 13:53 – Rosneft protesta per la decisione di Berlino di nazionalizzare le filiali tedesche della compagnia russa: «è un esproprio illegale»
La decisione di Berlino di nazionalizzare le filiali di Rosneft in Germania è un «esproprio» ed «è illegale». L’ha affermato oggi il colosso petrolifero russo in una nota dopo l’annuncio di ieri di Berlino. «La decisione del governo federale tedesco di trasferire gli asset della compagnia all’agenzia della rete federale per la gestione esterna, purtroppo, non è inattesa per noi ed è in linea con l’algoritmo di azioni imposto dagli Usa in relazione alle imprese russe in Germania», recita la nota. «E’ una decisione illegale e, nei fatti, è un’esproprio degli azionisti come risultato di una situazione deliberatamente creata dalle relative sanzioni Ue e dalle azioni dei regolatori tedesco e polacco, il cui scopo è sequestrare gli asset», sostiene la compagnia. A fronte di una decisione che Rosneft ritiene «non temporanea», il gruppo russo minaccia «azioni legali» per difendere gli interessi dei suoi azionisti.