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lunedì, Marzo 27, 2023
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Elezioni, Pd nel caos: post contro Israele, il caso Ruberti, le minacce in un video e la questione Sicilia

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Enrico Lette deve gestire gaffe e dimissioni. In Sicilia i dirigenti locali spingono per tenere gli impresentabili in lista. Senza dimenticare l’affaire Casini a Bologna (in cui il segretario ha ignorato i messaggi della base) e i candidati nominati senza passare dalle primarie, che in Puglia hanno già portato a un ricorso interno per l’annullamento delle liste
Il video delle minacce del capo di gabinetto di Roberto Gualtieri, che lo ha costretto alle dimissioni insieme a un neocandidato. Dopo neanche due ore, il caso del capolista in Basilicata accusato di aver scritto sui social (quando non era candidato) messaggi contro Israele e “in solidarietà al popolo palestinese”. Nel mezzo gli infiniti scontri sulle candidature, i paracadutati e i nominati dell’ultimo minuto. Senza dimenticare le mancate primarie, previste da statuto e mai fatte per “mancanza di tempo”. E, solo due settimane fa, l’alleanza con Carlo Calenda naufragata pochi giorni dopo averla annunciata su tutti i media. Nel Partito democratico regna il caos: con il Nazareno costretto continuamente a note di smentita e prese di distanza. Il tutto mentre in Sicilia, il partito locale spinge per tenere in lista quattro impresentabili (di cui uno a processo per corruzionee nonostante la stessa candidata Caterina Chinnici stia cercando di opporsi.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TERRANOSTRA | NEWS
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