L’indagine, per ora, resta ai magistrati di Napoli Nord, ma anche la Direzione distrettuale antimafia segue gli sviluppi della clamorosa rapina messa a segno sabato scorso a Casavatore nella pizzeria «Un posto al sole». Col passare dei giorni appare sempre più probabile che non si sia trattato di una rapina come le altre: ci sarebbero troppe le anomalie, troppi i dubbi. Cresce il sospetto che quegli uomini armati di fucili a pompa fossero lì per ben altre ragioni che farsi consegnare gli orologi dai clienti: forse un omicidio, forse una minaccia a qualcuno vicino ai titolari. Se i sospetti fossero confermati ed emergesse la matrice camorristica dell’episodio, gli atti sarebbero inviati per competenza alla Procura distrettuale.
L’irruzione nel locale, filmata da uno dei clienti e poi diffusa sui social, dove è stata guardata migliaia di volte, è avvenuta mentre i tavoli erano affollati: famiglie con bambini, che pranzavano tranquillamente. All’improvviso sono entrati, armi in pugno, due uomini completamente vestiti di nero, con il volto coperto da cappucci e mani protette da guanti di lattice. Si sono aggirati tra i tavoli puntando i fucili sugli avventori, anche sui bambini.
I pm di Napoli Nord sono in contatto con i colleghi della Procura distrettuale e, se emergeranno elementi a sostegno della pista camorristica, invieranno loro gli atti per competenza.