Marano, la scure della prefettura su tante attività in odor di camorra. Ecco cosa sta accadendo

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La scure della prefettura si sta abbattendo ormai da mesi sulle attività commerciali del territorio, alcune delle quali gestite direttamente o indirettamente da famiglie di camorra.

La storia è nota: a Marano sono tantissime le attività border line, aperte con i proventi del traffico di droga. La prefettura si sta muovendo sulla scorta delle ultime indagini della Dda (la politica non c’entra nulla e nulla fa, anzi molti politici sono assidui frequentatori e clienti di attività in odor di camorra) sui clan Polverino e Orlando. Nelle pagine delle ordinanze di custodia cautelare emesse contro decine di affiliati ai clan si fa spesso riferimento a negozi, imprese ed attività commerciali.

A Marano, secondo una stima ufficiosa delle forze dell’ordine, il 30-40 per cento delle attività commerciali sarebbe in mano alla malavita o a loro prestanome.

Negli ultimi tempi sono state colpite da interdittive antimafia o raggiunte da decreti di sequestro le seguenti attività: Di Guida sas, ditta Amoruso Claudio, ditta individuale Gaetano Schiano, ditta Simioli Antonio, Magik Frutta Sas, Sicilia Snc e Aurora srl, tutte operanti nel mercato ortofrutticolo.

E ancora: ditta Moio (due interdittive, onoranze funebri), diverse ditte dei Cesarano, prima interdette e poi sequestrate (inchiesta partita grazie agli articoli sui manifesti anonimi e abusivi, leggiti le carte, caro deputato Caso che ti attribuisci meriti non tuoi, ndr); sequestrato il gazebo di piazza del Plebiscito (Terranostranews ne scrisse un anno prima del sequestro operato dai carabinieri di Castello di Cisterna e più volte); il Moulin Rouge, Villa Borghese, Garden House (sequestro), Ideal Carta (poi dissequestrata) e tante altre oggetto in precedenza delle attenzioni della prefettura o della Procura.

In molti casi il Comune, che aveva concesso autorizzazioni per gazebo e aiuole, nonostante i reiterati provvedimenti degli organi inquirenti, non si è mosso per revocarli. Un fatto gravissimo avallato anche dall’attuale amministrazione comunale. E tutto ciò, inevitabilmente, sarà al vaglio di chi deciderà se inviare o meno in municipio una commissione d’accesso agli atti.

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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