Il film (visto e stravisto) di Giugliano: tornano in piazza coloro che in 15 anni non hanno risolto nulla. Intanto i preti aprono agli “impianti”, ovvero inceneritori

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Il solito fritto misto giuglianese, il solito meltin pot. Scene viste e riviste. Nel comune che accoglie il maggior numero di discariche (le hanno volute, in passato, i rappresentanti politici e i mafiosi del territorio), è tempo di nuovi raduni per protestare contro il paventato piano di Sapna che, nelle more dell’intervento previsto all’inceneritore di Acerra, vorrebbe portare altra monnezza a Giugliano, nello specifico a cava Giuliani. Il Comune (l’anno prossimo si vota a Giugliano) ha drizzato le antenne e il deluchiano Poziello ha sguainato la spada, lanciando fulmini e saette in prevalenza contro De Magistris, “signore” della Città Metropolitana, ente da cui dipende Sapna.

Poziello, il moderatissimo e democristianissimo Poziello, sa bene che si gioca molto con la storia dei rifiuti e allora si erge a capopopolo. Non vedevano e vedono l’ora di tornare i piazza anche tutti gli altri: quelli che in 15 anni, tra balle ed ecoballe, non hanno cavato un ragno dal buco. Il puzzle è composto da attivisti Cinque Stelle, che scaricano le colpe sul “perfido” De Luca, i sinistri giuglianesi che chiamano in causa Costa, Micillo e compagnia cantante, i preti, che però hanno scritto in una missiva che non bisogna dire no all’impiantistica (quindi agli inceneritori), qualche consigliere metropolitano e comunale in cerca della consueta visibilità, giornalisti di sistema (a Giugliano quasi tutti fanno parte di qualche micro sistema) e qualche residuato bellico dei centri (a) sociali, che a Napoli sostengono da anni la figura del De Magistris, che a Giugliano scarica montagne di rifiuti della sua bella Napoli.

Cosa combineranno? Dipende. Dalla volontà di De Luca e De Magistris. I due non vogliono farsi male alla vigilia delle prossime regionale ed è probabile che alla fine, tra una protesta e un’altra, tutto venga dirottato a Caivano e zone limitrofe, dove i commissari prefettizi non hanno alcuna voglia di entrare in conflitto con i potentati regionali e provinciali.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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