Marano, l’isola ecologica? Tocca ancora attendere: manca il parere di Arpac e vigili del fuoco

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Un taglio del nastro atteso da sei anni e che continua a slittare. Per un’opera pubblica, un’isola ecologica (la prima per la città), realizzata su un terreno confiscato alla camorra. Il motivo dell’ennesimo slittamento? Manca ancora il parere dell’Arpac e quello dei vigili del fuoco, finora mai richiesto. C’è ancora qualche intoppo da superare, insomma. Il Comune ha sollecitato gli organi preposti ai controlli e al rilascio delle necessarie autorizzazioni, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo. Archiviate queste pratiche amministrative, infatti, si dovrà poi decidere se affidare il sito alla ditta che attualmente gestisce il servizio di raccolta rifiuti (Teknoservice) oppure optare per un bando di gara, una mini gara con procedura negoziata.

I tempi si allungano inevitabilmente e a dispetto delle promesse fatte nell’arco degli ultimi anni. L’apertura del sito, ubicato al confine con il comune di Calvizzano, era stata annunciata alla fine del 2014 e nell’autunno del 2015 e ventilata per ben due volte tra l’estate e il novembre dell’anno in corso (gestione commissariale). Annunci e ipotesi che non hanno trovato alcun riscontro.

Per l’apertura, ad ogni modo, se ne parlerà nel 2017, non prima di febbraio-marzo e sempre che Arpac e vigili del fuoco non dispongano ulteriori interventi.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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