Con il deposito ufficiale delle liste per le elezioni regionali in Campania, si conferma il solito scenario caotico nell’area a nord di Napoli, dove più che programmi e idee per il territorio sembrano contare rapporti personali, opportunismi e calcoli individuali.
Tra Qualiano, Marano, Mugnano, Giugliano, Villaricca e Melito, si contano decine di candidati. La maggior parte corre non per un reale spirito di servizio, ma per farsi vedere accanto a qualche politico “forte” o per ottenere, magari, qualche prebenda personale. Una corsa disordinata, priva di strategia e di una visione complessiva.
A Mugnano, il clima è particolarmente confuso. Il consigliere regionale uscente Giovanni Porcelli deve vedersela con un fronte frammentato: da un lato chi sostiene Giorgio Zinno, dall’altro chi appoggia Ciro Bonajuto, mentre in campo c’è anche Giovannino Chianese, anch’egli di Mugnano. Una competizione senza coesione, che rischia di disperdere voti e indebolire ulteriormente il territorio.
A Calvizzano, il sindaco Giacomo Pirozzi, come altri amministratori dell’area, ha scelto di sostenere Massimo Pelliccia, primo cittadino di Casalnuovo.
Intanto, nella lista “Noi di Centro – Noi Sud”, emanazione di Clemente Mastella e a sostegno di Roberto Fico, compare anche Domenico Marrazzo, ex esponente di Forza Italia ed ex consigliere metropolitano con Luigi de Magistris.
Marrazzo è attualmente consigliere comunale di maggioranza a Qualiano, dove sostiene (con un’altra candidata del territorio, anch’ella in consiglio a Qualiano) un’amministrazione di centrodestra, ma oggi si presenta alle regionali nella coalizione che appoggia Fico, espressione del centrosinistra. Un passaggio che ben rappresenta la fluidità e la confusione che caratterizzano molte candidature di quest’area.
La lista, guidata da Giuseppe Barra comprende numerosi altri candidati dell’area metropolitana, tra cui Domenico Esposito, Bruno Mazzone, Tiziana D’Auria, Fabiola Di Mauro e altri.
Ma al di là della moltitudine di simboli e nomi, resta un dato chiaro: divisioni, rivalità e personalismi renderanno difficile che da Napoli Nord emerga una rappresentanza solida in Consiglio regionale.
Con queste premesse, da quest’area vasta e popolosa uscirà forse un solo consigliere, o addirittura nessuno.
Un quadro che fotografa, ancora una volta, un territorio politicamente vivace ma incapace di fare squadra e di incidere davvero nei centri decisionali regionali.
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