Balza poi alla ribalta nazionale la performance di Volla dove è stato raggiunto il quorum: qui – complice anche il ballottaggio per il Comune – ha votato il 51,9 per cento degli aventi diritto, record conquistato assieme al comune umbro di Paciano, 700 elettori sulle rive del Trasimeno, dove ha votato il 51,3%. Buona partecipazione a Portici (42,5%) Arpaise (45), Parolise (41), un vero e proprio flop a Capri e Anacapri (rispettivamente 19,6 e 18,4, dalla serie «andate tutti al mare…») Castelvenere nel Sannio (17,4) Serramezzana (14,8). Tra le città capoluogo Avellino la più ligia (37,2), seguita da Salerno (34,8), Caserta (33,9) e Benevento (30,9).
I sì – per quello che vale – vincono a valanga anche in Campania dove la consultazione sulle quattro proposte inerenti i contratti di lavoro e la disciplina dei licenziamenti vede la prevalenza schiacciante sul no. Discorso diverso per il quesito sulla cittadinanza per il quale, anche in Campania e nel Sud in generale, i dati confermano che, pur vincendo i sì, un terzo dei votanti si è schierato per il no. Parliamo della scheda gialla: il dato campano è 65,39% di sì contro 34,61% dei no. Ma con qualche distinguo particolarmente evidente in realtà contrassegnate da un’emergenza immigrazione sensibile e profonda.
È il caso di Castel Volturno, nel Casertano, nella cui area gli irregolari clandestini sarebbero secondo alcune stime anche 20mila: qui i sì hanno vinto 70 a 30, così come a Villa Literno (un tempo zona di caporalato) dove lo score è stato di 63 a 37. Distanza meno marcata a Capaccio–Paestum dove la partita è finita 58-41 sempre a favore del sì. Dato confermato indirettamente anche a Cerignola, nel Foggiano: sulla scheda gialla i sì sono stati il 65,5% contro il 34,43% dei no.