MARANO, PALAZZINA POLVERINO. IL TAR: “IL BENE E’ ABUSIVO E NON PUO’ ESSERE CONDONATO”. IL COMUNE VINCE IL RICORSO CON L’EX LEGALE DELL’ENTE GRIFFO

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La seconda sezione del tribunale amministrativo regionale ha respinto i ricorsi presentati da Vincenzo Polverino, Carmela Polverino, Luisa Polverino e altri contro gli atti emanati, nel 2016, dal Comune di Marano, che aveva a suo tempo espresso il proprio diniego per le richieste di condono edilizio della palazzina (abusiva) di via Sant’Agostino, costituito da 16 appartamenti. La palazzina di cui sopra risulta essere abusiva dall’anno 1992 e, solo negli anni successivi, i proprietari formularono richiesta di condono.

Nella sentenza, i giudici del Tar precisano che per l’immobile in oggetto non può essere dirimente il concetto di silenzio-assenso, che si sarebbe formato con il mancato completamento dell’iter richiesto al Comune. Il Tar chiarisce che il “privato non può beneficiare del condono allorquando ne difettino i rigorosi presupposti di legge”. Nel caso di specie, osservano ancora i giudici amministrativi, il superamento della volumetria condonabile esclude che possa dirsi formato un provvedimento di tacito condono. E ancora: nel caso di specie emerge che le 16 unità abitative, già oggetto di procedura di Resa (quindi del tribunale ordinario), a seguito di sentenza definitiva in sede penale e ne discende l’infondatezza di due dei motivi posti a base del ricorso presentato dai Polverino. “Non è possibile – scrivono ancora i giudici del Tar – che possa essersi formato alcun provvedimento di condono”.

Neppure, si legge ancora, può essere lamentata carenza di istruttoria e motivazione degli atti censurati, perché esse, fin dall’inizio, furono puntualmente confutate. I giudici chiariscono, inoltre, sul tema della volumetria in eccesso che essa va calcolata in relazione all’intero fabbricato. E infine, quel che spesso anche le amministrazioni locali fanno finta di non capire, “l’adozione del provvedimento di diniego dell’istanza di condono è doverosa e legittima anche se si concretizza dopo un lungo periodo di tempo”.

Il Comune di Marano era difeso dall’avvocato Saverio Griffo, a lungo consulente legale dell’ente che in tutti questi anni, dopo aver ben operato anche durante la gestione Tramonti e Liccardo e parzialmente con l’amministrazione commissariale insediatasi nel 2016, ha comunque seguito la vicenda, incassando un ottimo successo per il Comune di Marano. Ora cosa farà l’ente? Attuerà le determinazioni amministrative del caso?

 

 

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