Relazione ispettiva, siamo alle battute finali. Tra pochi giorni, non più di due o tre, la relazione sarà inviata al prefetto di Napoli, Michele Di Bari, per le determinazioni del caso sul Comune di Marano, a rischio di un quinto scioglimento per mafia.
Gli ispettori della prefettura, come anticipato due mesi e mezzo fa da Terranostranews, hanno impiegato solo 3 mesi per concludere l’iter.
Area Pip: un altro imprenditore, stavolta Peppe Trinchillo, ha dovuto consegnare il capannone alla ditta dei Cesaro che li aveva realizzati a suo tempo. Lo stand era stato assegnato dal Comune alla società Trincar di Trinchillo quattro-cinque anni fa, in seguito alla rescissione unilaterale della convenzione tra il Comune e l’impresa dei Cesaro. Il Comune è, però, risultato soccombente in un ricorso promosso dai legali dei Cesaro.
L’ente cittadino, di recente, ha acquisito altri capannoni al suo patrimonio, ma anche su quegli stand – che presentano piccole difformità urbanistiche – si preannunciano ricorsi da parte della Iniziative industriali di Sant’Antimo. Il Pip ha una sola possibilità per salvarsi: il Comune deve mettersi da parte e lasciare tutta la gestione, mediante un consorzio o cose simili, agli imprenditori che operano all’interno. L’ente, che non si è mai occupato delle anomalie delle infrastrutture primarie (strade, fogne e altro) ha solo da perderci. P.s. da quanto si apprende, di recente una società avrebbe acquistato un altro stand che presenta difformità urbanistiche. Come mai non se ne parla?
Tributi comunali non pagati dai consiglieri e dichiarazioni non veritiere all’atto della propria proclamazione? Se così fosse, l’ente comunale, la segretaria generale in primis, deve avviare rapidamente la procedura per la decadenza dei soggetti che si trovano in questa condizione.
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