Regionali, la Schlein “fissata” con il candidato presidente al M5s. Fico, Costa, Castellone? De Luca convoca i suoi, ma molti fedelissimi stanno già guardando altrove

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«Ne parlerò con De Luca». Antonio Misiani, il commissario del Pd in Campania, non chiude la porta al presidente della giunta campana, all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale che mercoledì ha definitivamente bloccato la sua corsa verso il terzo mandato. «Il primo dovere al quale siamo chiamati – ha aggiunto Misiani – è quello dell’unità tra tutte le forze alternative alla destra, dobbiamo partire dal lavoro di questi ultimi 10 anni».

Parole da pontiere pronunciate ieri durante un incontro sul Patto per Napoli al quale hanno partecipato anche Roberto Fico, l’ex presidente 5S della Camera; Gennaro Acampora, capogruppo Pd nel consiglio comunale partenopeo; Tonino Scala, segretario di Sinistra Italiana – Avs in Campania; il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Evento programmato da tempo dall’associazione Rosso Democratico ma che, dopo la decisione della Consulta, ha assunto un rilievo particolare. Fico (uno dei papabili candidati a governatore, sebbene piaccia più al Pd nazionale, nell’ottica di una intesa con Conte, che agli esponenti dem campani) ha fatto catenaccio: «Non è il momento dei nomi».

Durante il suo intervento, però, nel magnificare i risultati del controverso Patto per Napoli, ha più volte citato il sindaco partenopeo chiamandolo «Gaetano» e ricordando il lavoro svolto insieme quando lui era a Montecitorio. Proprio l’ex rettore della Federico II, in effetti, è considerato uno dei sostenitori dell’ipotesi Fico, che potrebbe però essere divisiva rispetto all’ala moderata della coalizione che si va a formare (Azione, Italia Viva e forse anche Mastella) e probabilmente precluderebbe il recupero dei deluchiani a cui ambisce, invece, Misiani. Un recupero che sarebbe possibile, forse, con la candidatura del 5S Sergio Costa o con altri nomi come Mariolina Castellone nota nel giuglianese per non aver combinato un bel nulla a Villaricca, sua città, e a Marano, dove i 5 Stelle sono rimasti al palo alle ultime amministrative.

Resta da capire quale ruolo giocherà Manfredi nelle scelte della coalizione e nella campagna elettorale: «In primo luogo – ha detto il sindaco ieri in implicita polemica con il salernitano De Luca – porterò al tavolo della coalizione le necessità di Napoli e dell’area metropolitana, perché per troppo tempo sono state sottaciute. Poi certamente farò di tutto per sostenere il programma. Se con una lista o con uno o più candidati non è adesso importante». Del nome del candidato del campo largo si inizierà a discutere con una certa fretta già lunedì, quando saranno a Napoli Igor Taruffi e Davide Baruffi, fedelissimi di Schlein.

De Luca, intanto, ha convocato i suoi per le prossime ore. Per molti è difficile che corra con proprie liste, più facile che alla fine trovi l’accordo per lui e per il figlio Piero, che ieri però ha commentato con un sibillino “c’è ancora tempo”. Molti deluchiani, intanto, starebbero già posizionandosi altrove. Forza Italia e altri partiti sono in agguato.

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