La Cuc Nolana, le ombre denunciate da alcuni giornali. Anche Marano si appoggia in molti casi a questa centrale unica di committenza

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Il Comune di Marano, al fine di accelerare i temi delle procedure di gara, ha deciso, da quando si è insediato Morra, di delegarle alla CUC Nolana. Secondo l’Amministrazione in carica (e altre giunte della provincia), le esigenze dell’Ente mal si concilierebbero con i tempi lunghi del Provveditorato alle Opere Pubbliche, stazione appaltante che fu scelta dai commissari come garanzia di legalità, che impiegherebbe troppo tempo per concludere le procedure.

Dal cilindro, tempo fa, è sbucata la CUC Nolana. La CUC Nolana è un consorzio a partecipazione pubblica, iscritto all’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti presso l’Autorità Nazionale Anticorruzione. E fin qui tutto bene, è una libera scelta, anzi una facoltà di chi amministra. Tant’è vero che sono molti gli enti che hanno scelto di agganciarsi alla Cuc Nolana per espletare le gare.

Nei mesi scorsi non sono mancate però le polemiche su alcune presunte anomalie nelle procedure di gara, ad esempio ricordiamo che per l’affidamento della gestione del servizio del verde pubblico furono nominati dalla CUC Nolana nella triade dei commissari che avrebbero dovuto valutare le buste, due ex dipendenti dell’ente maranese, Elena Biagia Mucerino, nel recente passato a capo dell’ufficio tecnico di Marano e ora in forza al Comune di Pomigliano d’Arco, e Vincenzo Brasiello, ex dipendente dell’igiene urbana del Comune di Marano, attualmente in forza al Comune di Giugliano nonché vice sindaco al Comune di Grumo Nevano (delegato ai lavori pubblici, ecologia e attività produttive), dove in passato ha ricoperto anche il ruolo di sindaco.

Di recente la CUC Nolana ha affidato per conto del Comune di Marano al Consorzio Stabile SOL.EDIL (schema di contratto approvato il 14 gennaio del 2025), i lavori di riqualificazione (edilizia residenziale pubblica) del rione Piave, rione Duca d’Aosta e immobili acquisiti al patrimonio comunale e/o confiscati alle mafie per il restyling degli alloggi popolari, per un importo complessivo di € 5.360.442,00 oltre iva. Fondi del Pnrr. Proprio il citato Consorzio è finito nel mirino della Dda di Napoli perchè amministrata da DI NARDO Raffaele, detto ‘o nerdaiuol, ritenuto imprenditore vicino al clan Mallardo, nonché destinatario di prestiti da parte del clan, da restituirsi con interessi.

Ma delle procedure anomale della CUC Nolana ne parlano anche i colleghi di CasertaCe, che da anni scrivono sulle procedure di gara espletate. Ecco cosa scrivono a proposito: “CasertaCe non ricorda – magari sarà successo una volta, massimo due – che le gare gestite dalla Cuc Nolana siano state aggiudicate con una vera e virtuosa battaglia di concorrenza tra offerte economiche ed offerte tecniche più vantaggiose. Una, massimo due imprese partecipanti. E allora, chi può ingolosire questo autentico albero della CUC-cagna? Certi comuni che, magari, vogliono tenersi in apparenza le mani pulite, facendo fare il lavoro sporco ad altri.” (cfr. articolo: https://casertace.net/cuc-nolana-lalbero-della-cuccagna-e-dei-sospetti-ora-alla-festa-partecipa-degli-appalti-partecipa-anche-carinaro/).

E ancora “A questa CUC si sono presto affrancati tanti comuni della nostra provincia (Caserta, ndr) che, dovendo scegliere tra l’amministrazione provinciale (sic!), il comune di Caserta (ari-sic!) per gestire le gare d’appalto finanziate dai fondi PNRR, hanno deciso di affidarsi a questa stazione che, però, non ha dimostrato una capacità di attrarre molte società, visto che CasertaCe ha mostrato un’inquietante tendenza alla partecipazione di due, tre, ma a volte anche una sola società, sulle 10 o 20 invitate da questa centrale di committenza.”

E poi: “Della Centrale unica di committenza dell’area Nolana stiamo scrivendo molto in questi mesi. Questo perché all’interno di questa stazione appaltante abbiamo notato i difetti peggiori delle procedure di gara nella pubblica amministrazione. Inviti fatti a poche ditte, nonostante appalti dal valore ingente, che spesso neanche rispondono; ribassi che, inevitabilmente, non superano quasi mai il 6/7%; trasparenza ad intermittenza, con consorzi che mai vengono accompagnati nei documenti dalle vere aziende che eseguiranno i lavori; e spesso come società vincitrici delle gare società chiacchierate o imprenditori già gratificati spesso da enti pubblici casertani, gestiti nella maniera casertana.”.

E ancora: “[…] Per cui, diventa una minuzia il fatto che il ribasso d’asta più grande che abbiamo letto sino ad ora nei documenti di aggiudicazione della CUC dell’Area nolana sia stato del 7%, con casi ricorrenti di gare aggiudicate al 2%, con grave nocumento per gli interessi delle casse pubbliche, di quelle dello Stato e di quelle dell’Unione Europea che poi ci lamentiamo perché i tedeschi, gli olandesi, i danesi diffidano di noi considerandoci, a ragione o a torto, dei ladri e degli approfittatori.” (cfr. articolo: https://casertace.net/annamo-bene-il-commissario-prefettizio-di-teverola-traccheggia-cestina-la-centrale-unica-della-prefettura-e-si-fidanza-con-quella-nolana-quella-dei-ribassi-al-2/).

Non a caso proprio l’appalto affidato dalla Cuc Nolana al Consorzio Stabile Sol.Edil, su cui per prima abbiamo ampiamente fornito notizie, per il restyling degli alloggi popolari nel Comune di Marano, è stato aggiudicato con un ribasso del 5,086%. A base di gara l’importo era pari ad 5.000.000,00 mentre Sol.Edil ha offerto di eseguire gli interventi per € 4.745.700,00, una differenza di soli € 254.300,00. Inoltre in questa gara suona ancora più anomalo che su 13 partecipanti il massimo ribasso sia stato pari al 5.086%. Ricordiamo che nelle gare dove non c’è molta competitività gli effetti delle stesse si riversano in maniera negativa sulle finanze degli enti locali che sono costretti ad affidare servizi o lavori a costi maggiori, rispetto a quelli che potrebbero venire fuori da maggiori ribassi.

 

 

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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