Che risposta si aspetta dopo il secondo posto di Genova?
«Guardiamo il bicchiere mezzo pieno e pensiamo al primo tempo e non al secondo. Abbiamo lavorato, cercando di analizzare bene tutta la partita e non solo gli ultimi minuti. I ragazzi sono responsabili e prenderanno il secondo tempo di Marassi come spunto per migliorare. Quando si hanno degli spunti è più semplice alzare il livello».
Da agosto a oggi una crescita netta. Firmerebbe per essere tra le prime quattro?
«A me non piace mai firmare per traguardi minimi. Chi mi conosce lo sa benissimo. Ognuno sa bene quali sono i propri obiettivi e da dove si sta partendo. Non firmerei mai per un traguardo minimo. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo. 38 punti fino ad adesso, e sono tanti considerando quella che è stata la nostra partenza. Vogliamo continuare a migliorare, lavorando con serietà, voglia e abnegazione. Possiamo ancora migliorare».
Che bilancio dopo questi primi mesi alla guida del Napoli?
«Speriamo di chiudere l’anno cercando di regalare una gioia ai tifosi per festeggiare bene l’ultimo dell’anno. Sono stati cinque mesi molto intensi, vissuti a manetta. L’ambiente è bellissimo, passionale. È inevitabile che allenare una piazza come Napoli dà tanto, ma al tempo stesso è una piazza molto impegnativa. Sono molto contento e l’obiettivo mio e dei ragazzi sarà di non avere nessun rimpianto. Dobbiamo uscire dal campo con la sensazione di aver dato tutto».
È impossibile una convivenza tra Neres e Kvara?
«Tutto è possibile, tutti i calciatori possono far parte dell’undici del Napoli. Poi sappiamo tutti che ci sono delle situazioni di equilibrio, e dipende dal tipo di squadre che si vanno ad affrontare. Stiamo parlando di calciatori che possono determinare durante una partita. Abbiamo visto Kvara con Politano e Neres con Politano. Prima o poi vedremo anche Neres con Khvicha. Questo non vuol dire bocciatura per nessuno. Politano ha avuto un problema intestinale ma oggi (sabato, ndr) si è allenato e vedremo. Sicuramente vedrete queste tre soluzioni».
Che insidie porta la gara col Venezia?
«Siamo in pieno periodo di festività natalizie e c’è il rischio che si stia ancora a festeggiare. E questo non lo accetterei per nessun motivo. Non si può pensare di avere una vittoria facile sulla carta solo per la classifica del Venezia. Hanno un bravissimo allenatore e hanno dei loro concetti che noi abbiamo studiato. Dobbiamo mettere in atto quello che abbiamo studiato, mettendo fieno in cascina e proseguendo col mettere punti in classifica».
Napoli, Inter e Atalanta per lo scudetto?
«È presto per dirlo, perché non è finito ancora il girone di andata. Mancano due partite. Ci sono ancora più di 60 punti. 63 per la precisione. È prestissimo. E noi quello che dobbiamo fare è cercare di avere l’obiettivo di fare punti».
Si aspetta di aumentare i minuti di un calcio di qualità come quello visto a Genova?
«Proveremo ad allungare il minutaglie. Quello che dobbiamo percepire è che tipo di partita si sta giocando. Su quello dobbiamo migliorare, perché a volte prepariamo uno spartito, ma quando questo cambia dobbiamo riconoscere che sta cambiando qualcosa. Su quell’aspetto dobbiamo migliorare, perché quando qualcosa cambia ci inceppiamo e non leggiamo bene certe situazioni».