Via Palermo, così come tutto il tratto di strada che collega i comuni di Marano, Calvizzano, Villaricca e Qualiano, continua a mietere vittime. Di incidenti mortali, nell’arco di pochissimi anni, se ne contano tantissimi.
Vittime della strada, quasi sempre nei fine settimane, e tanti altri rimasti gravemente feriti. Una scia di sangue lunghissima, che nella notte tra sabato e domenica ha fatto registrare l’ennesima vittima, un giovane di 28 anni, Salvatore Fico, residente a Marano. In gravi condizioni anche i due feriti, D.P., e F.R., rispettivamente di 35 e 21 anni, anche loro residenti nel popoloso comune alle porte di Napoli. L’impatto tra lo scooter guidato da Fico e la Bmw su cui viaggiava il 35enne è avvenuto in un punto del territorio poco illuminato e segnato dalla presenza di buche e voragini. Una strada maledetta diventata, purtroppo, l’incubo di famiglie del territorio. Come quella di Davide Nuzzo, morto il 25 agosto di undici anni fa. Davide, promessa del calcio giovanile, era a bordo di uno scooter quando, per cause ad oggi ancora ignote, perse il controllo dello scooter e cadde rovinosamente sull’asfalto della strada provinciale. La mamma, la signora Carmela, lanciò numerosi appelli affinché qualcuno si facesse avanti per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Tutto inutile: la morte di Davide rimane ancora oggi avvolta nel mistero. In un punto non molto distante da via Palermo, meno di tre anni fa, perse invece la vita Pasquale Di Guida, 30enne di Marano che si schiantò, all’alba del 9 giugno, contro un camion proveniente dalla direzione opposta di marcia.
Pasquale lavorava in un mercato ortofrutticolo e stava rientrando a casa quando la sua vita fu spezzata dal tragico incidente. Il 9 luglio del 2020 analoga tragedia, ancora una volta nei pressi del comune di Qualiano. A perdere la vita la piccola Sofia, 4 anni, che quel giorno era a bordo dell’auto guidata dalla madre. La bimba, dopo l’impatto con una vettura guidata da un 19enne di Marano, fu sbalzata dal finestrino. Il suo cuore smise di battere poco dopo l’arrivo al Santobono. Il pirata della strada, temendo il linciaggio, si diede alla fuga ma poco dopo si costituì presso la stazione dei carabinieri di Qualiano. L’elenco delle vittime, molte dei quali adolescenti a bordo di scooter che nel fine settimana si muovono dai propri territori per rifugiarsi nei luoghi della movida (locali e lidi del Giuglianese) è lungo e doloroso. Altra strada tristemente nota per la sua pericolosità è via Ripuaria, arteria che collega Qualiano al litorale giuglianese. Una lunga arteria, per molti tratti non illuminata, percorsa da tanti adolescenti che si recano nei locali del litorale. Non solo giovani vittime. Proprio in via Ripuaria, lo scorso 20 aprile, il corpo di un uomo di 60 anni, Antonio Di Vaia, residente a Giugliano, fu estratto dalle lamiere dai vigili del fuoco, intervenuti dopo un violento scontro tra due auto e un Tir. L’uomo morì nei giorni successivi al suo ricovero. Il 14 luglio del 2017, invece, toccò a un 17enne, Pasquale Esposito, residente a Marano, perdere la vita. Era a bordo di uno scooter e fu sbalzato da un’auto in corsa. Di morti e feriti se ne contano tanti anche nei pressi della rotonda Maradona, al confine tra i comuni di Quarto, Marano, Giugliano e Villaricca. Il 2 febbraio di un anno fa, Pasquale Gaudino, 60 anni, perdeva la vita in uno scontro all’altezza della Rotonda. La Vespa guidata dal 60enne si scontrò con una Wolkswagen Golf guidata da un 43enne di Marano. L’asse mediano è un’altra strada che non perdona: di morti e feriti se ne contano a iosa.
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