Per invertire il trend, per provare a fare qualcosa davanti al reale o presunto cambiamento climatico, che non consiste o non consiste solo nell’aumento delle temperature ma in una più complessa evoluzione e modifica delle stagioni (l’inverno finisce, in pratica, a maggio e l’estate dura fino a novembre o giù di lì), c’è solo una cosa da fare, che quasi tutti gli esperti (veri) consigliano: piantare alberi. Un milione, in Italia, diceva il defunto Berlusconi. Alberi e meno cemento, altro che cappotti termici e auto elettriche, che hanno impatto lieve sul clima e comunque a lunghissimo termine ma che hanno elevato impatto sui conti pubblici. E invece a cosa assistiamo, mentre il dibattito impazza a livello globale, dalle nostre parti?: gli alberi, a Napoli nord e in generale in tutta la provincia, vengono distrutti e aumenta in modo vertiginoso la cementificazione del territorio. Basta farsi un giro per diverse città: da Giugliano a Quarto, da Marano a Mugnano, da Melito a Casoria, senza contare ciò che avviene in tutto l’agro-aversano. Più alberi, se potete, sia per contrastare l’effetto sera ma soprattutto per scongiurare ulteriori rischi di carattere idrogeologico. Ma i sindaci e gli uffici tecnici lo hanno capito? No.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNewsClima, temperature, tropicalizzazione, c’è una sola cosa (vera) da fare: più alberi e meno cemento. Ma i nostri sindaci fanno il contrario
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