Arzano. Refezione scolastica: il Tar boccia gli atti della dirigente Fiorella Esposito e dà ragione ai genitori

0
3.607 Visite

Refezione scolastica: il Tar boccia gli atti della dirigente Fiorella Esposito e da ragione ai genitori. Le polemiche sul pasto portato da casa sono scoppiate nei mesi scorsi e al centro della bufera è finita la scuola “A. D’Auria”. La materia del contendere era la possibilità o meno di portare a scuola il pranzo da casa per sostituire quello scolastico servito dalla ditta di refezione. Da un lato i genitori difesi dai legali Cinzia Olivieri, Giorgio e Riccardo Vecchione, e dall’altro la direzione scolastica ferma sulle sue posizioni attraverso comportamenti di dubbia interpretazione. E così che i genitori hanno citato in giudizio dinanzi al Tribunale Amministrativo oltre all’I.C. Arzano 4 D’Auria, il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania e la ditta Capital S.r.l., questi ultimi non costituiti in giudizio.

Le mamme hanno chiesto e visto accolto con l’emissione di apposito decreto la sospensione previa, notificazione e “con adozione di opportuna misura cautelare, della deliberazione del Consiglio di Istituto del 20 dicembre 2019 – non ancora pubblicata sull’albo on line dell’Istituto e di cui si chiede l’acquisizione agli atti, del regolamento scolastico trasmesso alle ricorrenti in data 15 gennaio 2020, e di ogni altro atto preordinato, preparatorio, presupposto, connesso o consequenziale, anche non noto di cui ci si riserva eventualmente la proposizione di motivi aggiunti di ricorso, nonché per l’accertamento del diritto costituzionale dei minori, figli dei ricorrenti, di poter esercitare anche in ambito scolastico la libera scelta alimentare ai sensi dell’art. 32 Costituzione e ad essere, quindi, ammessi a consumare pasti di preparazione domestica nei locali scolastici, unitamente ai compagni di classe, sotto la vigilanza e con l’assistenza educativa dei propri docenti, al fine di consentire ai medesimi la possibilità di esercitare appieno il proprio diritto costituzionale all’Istruzione inferiore e di condividere i contenuti educativi e formativi tipici del tempo mensa, nonché per l’accertamento dell’obbligo e per la conseguente condanna del dirigente scolastico convenuto di attivarsi affinché, nell’interesse generale del minore e dell’intera comunità scolastica, siano adottate tutte le misure e gli accorgimenti di legge atti a disciplinare la coesistenza nel medesimo locale adibito a refettorio di pasti di preparazione domestica e di pasti forniti dalla ditta comunale di ristorazione collettiva, senza divisioni e separazioni, garantendo ed assicurando per tutti i discenti l’assistenza educativa del personale docente”. La dirigente scolastica è chiamata a dedurre nell’udienza del 26 febbraio prossimo.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti