La guardia giurata di Marano colpita a Piscinola? “Forse Franco ha pagato per colpe non sue”

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Al momento Franco Della Corte, descritto come un uomo mite, molto riservato, è in uno stato di sedazione farmacologica. E’ in servizio alla Security da 17 anni, da quando la Metropolis fu inglobata dall’azienda con sede a Fuorigrotta. Turni massacranti, anche di 12-13 ore, svolti in solitudine e prevalentemente durante l’orario notturno. L’ennesima aggressione ai danni di una guardia giurata ha riacceso, inevitabilmente, le polemiche sulle problematiche della professione e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. “Siamo in buona sostanza operai armati, ma non abbiamo qualifiche e siamo costantemente in pericolo perché alcuni luoghi, come la stazione metro di Piscinola, sono estremamente isolati – spiegano i colleghi di Franco – Chiediamo alle istituzioni più supporto per la nostra opera di vigilanza”. Sul piede di guerra anche Giuseppe Alviti, presidente dell’associazione “Guardie particolari giurate”: “Purtroppo, come denunciamo da anni, lo Stato non ci tutela. Siamo carne da macello, ammazzati sia dalla burocrazia che dalla criminalità. Ancora una volta una guardia giurata lotta tra la vita e la morte, solo per aver adempiuto al proprio dovere. Qual è il movente? Difficile dirlo, ma non credo si tratti di un tentativo di rapina”. Tutti, amici, familiari e colleghi di Della Corte, tendono ad escludere che l’aggressione sia riconducibile ad atti di vandalismo. Si è più propensi a credere che Franco abbia avuto qualche screzio, magari nei giorni precedenti, con qualche testa calda della zona o che abbia pagato per colpe non sue. Uno scambio di persona? Chi conosce il 52 enne, aggredito brutalmente l’altra notte, non ritiene che tale scenario sia del tutto improbabile, anche in considerazione degli “strani episodi, come il lancio di pietre all’indirizzo dei lavoratori, verificatisi nella zona negli ultimi tempi”. Piena solidarietà alla famiglia, intanto, viene espressa dai vertici di Anm e dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris: “Solidarietà al lavoratore addetto alla sicurezza della stazione di Piscinola vittima di una brutale e violenta aggressione criminale, vicinanza alla sua famiglia e auspico che le forze dell’ordine assicurino al più presto alla giustizia i responsabili del vile agguato”.

La nota di Giuseppe Alviti, presidente dell’associazione guardie particolari giurate.

“La brutale e ignobile aggressione che a Napoli ha ridotto in fin di vita una guardia particolare giurata, scuotendo l’interesse della cittadinanza comune e dei mass media ha lasciato impassibile gli organi costituzionali, a parte una breve e sintetica nota del Sindaco de Magistris, poi il nulla come quasi a testimoniare le guardie particolari giurate anche se non lo dichiariamo apertamente sono “Carne da Macello”, chiunque e in qualsiasi modo può infierire.

Come presidente nazionale dell associazione nazionale guardie particolari giurate nella giornata di oggi e anche stamattina sono ancora dilaniato dal dolore per il collega e continuamente sollecitato dai colleghi a fare qualcosa. Ebbene cari colleghi possiamo fare tutto democraticamente concesso, ma ci vuole la coesione e compattezza. Almeno in questi momenti non si può sperare che un solo alfiere possa dare scacco matto tutte le pedine devono muoversi nella giusta direzione e non venire meno come purtroppo la categoria è abituata e in questo stato di cose non a ragione anche i sindacati si ricordano della categoria quando si è vicini al morto o lo si trova. Pertanto se lo Stato ci ha dimenticato è anche e soprattutto colpa nostra che democraticamente non blocchiamo p ‘ Italia per un giorno per far conoscere chi sono e come operano le guardie particolare giurati”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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