Era uno dei “portavoce” del gruppo di For ‘o truglio Crescenzo Polverino, il 33 enne stanato stamani a Melito dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna. L’uomo, figlio di un defunto e noto operatore del settore alimentare (macellazione), era finito nelle oltre mille pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa contro capi e affiliati del clan Orlando. Era latitante il giovane che per anni ha lavorato nell’azienda di famiglia. In quel gruppo, quello del “Truglio”, un tempo fedelissimi del “Barone” e del latitante Peppe Simioli (‘o Petruocelo) figurava anche Salvatore Ruggiero, ‘o Russo, figlio di un altro “polveriniano” doc, Geppino cepp ‘e fung. Polverino e Ruggiero erano di fatto, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, confluiti nel gruppo Orlando, divenuto egemone in città nell’estate del 2015. La scelta di allearsi agli Orlando, in pratica di essere inglobati dagli uomini dei “Carrisi”, era stata fonte di non poche discussioni tra i “polverianini”. Alla fine aveva prevalso la tesi di Ruggiero, tra i più convinti della necessità di non inimicarsi gli Orlando.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNewsCamorra, l’arresto di Crescenziello, “i polveriniani” e la fusione con gli Orlando
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