«Come al solito grazie alla segnalazione degli amici dell’associazione Cittadinanza Attiva in favore di Napoli, ho scoperto che dopo l’affitto dei bagni chimici a cifre spropositate, ora anche la guardiania di questi servizi temporanei è costata oltre 126 mila euro per 23 mesi, sempre a carico della tassa di soggiorno. È una situazione inaccettabile: si continua a utilizzare un gettito milionario, che dovrebbe migliorare la vivibilità e l’accoglienza della città, per spese che nulla hanno a che vedere con la reale valorizzazione di Napoli», dichiara la consigliera indipendente della Regione Campania Marì Muscarà e candidata con Sud Protagonista.
«Se queste spese servono per i concerti o gli eventi privati, che li paghino direttamente coloro che ci guadagnano, non i cittadini. È assurdo che il Comune continui a depauperare le casse della città per coprire costi che dovrebbero gravare su chi organizza manifestazioni a pagamento. L’imposta di soggiorno deve tornare a essere uno strumento trasparente, utile al decoro urbano e alla qualità dei servizi, non una fonte di spese discutibili e “fumose”», continua Muscarà.
«Chi amministra risorse pubbliche deve rendere conto ai cittadini, non nascondersi dietro cavilli burocratici. La città non ha bisogno di bagni chimici d’oro e che dopo tre ore diventano inutilizzabili, ma di servizi pubblici fissi, puliti e controllati, simbolo di una città accogliente e civile. È questa la direzione che dobbiamo prendere, non quella degli sprechi e dell’opacità», conclude Muscarà.
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