
È durato poco, pochissimo, nulla, il governo del primo ministro francese Sébastien Lecornu. Questa mattina, 6 ottobre, le repentine dimissioni, nonostante la presentazione dei membri dell’esecutivo solamente nella giornata di ieri. “Non c’erano le condizioni per restare primo ministro”, ha dichiarato alla stampa dopo aver rinunciato all’incarico.
Il macronista ex ministro della Forze Armate, che a settembre era stato nominato dal presidente della Repubblica Emanuel Macron come inquilino di Palazzo Matignon, sembrava aver ottenuto un accordo con altre forze politiche per il suo Governo. L’annuncio dei 18 ministri di ieri era stato accompagnato da un appello al dialogo “dobbiamo essere negoziatori”, aveva dichiarato Lecornu. Frase che gli si è girata contro, visto le pesanti critiche sulle nomine arrivate da tutto l’arco parlamentare.
Chiunque sarà il successore del primo ministro con il mandato più breve della storia della Quinta Repubblica – il suo esecutivo è durato 27 giorni -, dovrà trovare una quadra in pochi mesi per presentare una legge di bilancio. Scenario non idilliaco, soprattutto se si tiene conto della situazione economica: l’incertezza politica ha inchiodato, questa mattina, l’indice di borsa parigino CAC intorno al -1,50 per cento.
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews























