Polmonite: aumentano i casi, ospedali in allerta

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In questo periodo, medici di famiglia e pronto soccorso sono sotto pressione a causa dell’aumento di sindromi simil-influenzali che spesso sfociano in complicanze respiratorie. Ogni anno in Italia la polmonite colpisce migliaia di persone, con circa 150mila ricoveri ospedalieri e 9mila decessi. Si tratta di un’infiammazione dei polmoni, generalmente di origine infettiva, causata da batteri, virus o, più raramente, funghi. Sebbene possa essere una patologia grave, nella maggior parte dei casi (circa l’80%) può essere trattata efficacemente a casa con la terapia adeguata, senza necessità di ricovero ospedaliero.

Cause 

Il principale responsabile della polmonite è il batterio Streptococcus pneumoniae (pneumococco), ma possono essere coinvolti anche altri microrganismi, come Mycoplasma pneumoniae e Chlamydia pneumoniae, oltre ai virus, che spesso facilitano sovrainfezioni batteriche.

I soggetti più a rischio sono gli anziani sopra i 65 anni, bambini, fumatori e persone con patologie croniche come diabete, asma, bronchite cronica o problemi cardiaci. Anche gli immunodepressi hanno un rischio maggiore di sviluppare forme più severe.

Sintomi 

La polmonite può presentarsi con sintomi molto variabili. I segnali più tipici sono:

  • Febbre alta
  • Tosse (secca o con catarro)
  • Mancanza di fiato e difficoltà respiratorie
  • Dolori toracici che peggiorano con la respirazione o la tosse
  • Malessere generale, spossatezza e dolori muscolari

Le polmoniti causate da Mycoplasma pneumoniae tendono a manifestarsi in modo più graduale e possono accompagnarsi a sintomi non respiratori, come mal di testa, nausea e dolori muscolari. La diagnosi avviene attraverso l’auscultazione del torace, la radiografia del torace e, in alcuni casi, esami del sangue o dell’espettorato per identificare il patogeno responsabile.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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