Nel complesso, gli importi indebitamente percepiti fanno raggiungono una cifra superiore 330.000 euro. I responsabili della truffa sono stati segnalati all’Inps per il recupero delle somme indebitamente richieste e ottenute. In totale si è calcolato un danno di 1,7 miliardi di euro stimato dalla Corte dei Conti- dati risalenti al luglio scorso. “900 milioni tra il 2019 e il 2020 e 800 milioni tra il 2021 e 2022”. I numeri mostruosi furono resi noti dal vice responsabile nazionale del Dipartimento imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti. “A questi – osservò – si aggiunge la voragine dei bonus edilizi e relative truffe per circa 17 miliardi. Quando è partita la misura nel 2019 non era previsto nessun controllo preventivo. L’erogazione avveniva automaticamente solo sulla base dei dati auto dichiarati; mentre i controlli venivano fatti successivamente e solo su segnalazione delle forze dell’ordine o dell’autorità giudiziaria. In questo 50% c’è di tutto: dai criminali e usurai ai finti nullatenenti: da chi dichiarava di aver ricevuto una riduzione dell’orario di lavoro a chi dichiarava di aver perso il lavoro con contratto indeterminato”.
Operazione “giocatori incoerenti”
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Varese hanno individuato la platea di giocatori, operativamente denominata “giocatori incoerenti”. Hanno agito in aderenza alla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 54 del 2024. La quale stabilisce che le “vincite da gioco” costituiscono informazioni da considerare per poter accedere alla misura. La Consulta ha affermato, infatti: il Reddito di cittadinanza è “strutturato in modo da non poter venire in aiuto alle persone che, in forza delle vincite lorde da gioco conseguite nel periodo precedente alla richiesta, superino le soglie reddituali di accesso”. Il gioco, infatti, assume il carattere di una “spesa voluttuaria”. “E non si può pretendere che la solidarietà pubblica si faccia carico di una spesa di tal genere”. Tanto più che la Consulta con una propria nota del marzo 2024 ha precisato che “la disciplina del Rdc vieta espressamente di utilizzarne gli introiti per il gioco”.
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