Dopo lo scandalo delle cittadinanza false rilasciate a brasiliani da parte di dipendenti del Comune di Villaricca, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso in atto pubblico, per aver alterato le procedure legali per il riconoscimento della residenza nel comune di Villaricca e per l’ottenimento della cittadinanza italiana da parte di persone non aventi diritto, è scattato l’accesso ispettivo presso gli enti della provincia di Napoli, disposto dal Prefetto Michele di Bari. L’attività ha avuto per oggetto la verifica sui “cambi di residenza in tempo reale” e in particolare alle richieste di residenza finalizzate al riconoscimento della cittadinanza italiana jure sanguinis.
Qualche giorno fa, sempre a seguito di un evento drammatico, ovvero l’incidente stradale avvenuto a Giugliano in Campania in cui è deceduta una bambina di 8 anni, posizionata sul sedile passeggero, seduta in braccio alla madre, senza cintura in una Smart Fortwo, il Prefetto di Napoli ha chiesto ai Sindaci della Provincia, per il tramite della Polizia Municipale, di intensificare i controlli volti a favorire il rispetto del codice della strada, da parte degli utenti.
Anche in questo caso nulla quaestio sul lavoro del Prefetto Di Bari, tutto giusto, anzi mostra sensibilità. Ci chiediamo, però, perché non vi sia ancora la stessa solerzia nei confronti di Comuni in cui si registra la presenza di amministratori borderline, imparentati con esponenti della criminalità organizzata e che ricoprono ruoli di vertice? Perchè, ancora oggi, si fa poco o nulla nei confronti di quei Comuni e degli Amministratori che, attraverso atti diretti o indiretti, favoriscono interessi poco trasparenti? Nell’area Nord di Napoli, ad esempio, ci sarebbe tanto da fare, ci sono tanti Comuni, tanti dipendenti, tanti amministratori e Sindaci che andrebbero scrupolosamente osservati.
Ci chiediamo ancora perché vengono costantemente ignorati tutti i solleciti e tutte le denunce fatte da parte della stampa autonoma anche sul fronte del ritorno in auge di imprese in odore di camorra, operanti nei più disparati settori, già destinatari di interdittive antimafia nel corso degli anni.
Con il Prefetto Valentini e poi con Palomba tanti furono gli accessi nei comuni, gli scioglimenti. Ci auguriamo che anche il neo Prefetto, tra l’altro incalzato a più riprese su questi temi, spinga il piede sull’acceleratore. Il Ministro Piantedosi ha adottato la linea dura, avverrà lo stesso a Napoli e in provincia?
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