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Moio Pasquale, maranese del 1967, era stato arrestato per traffico di stupefacente ai sensi dell’articolo 74 del DPR 309/1990 e per aver avuto la disponibilità di 105 chili di hashish. Condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione per il possesso dei 105 chili di hashish, successivamente grazie al vincolo della continuazione se l’era cavata con una condanna complessiva pari a 7 anni di reclusione anche per l’associazione ex articolo 74 finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Napoli, accogliendo la richiesta dell’avvocato Luigi Poziello, gli ha concesso gli arresti domiciliari presso la propria abitazione, dove sconterà il resto della condanna, in attesa del processo di appello e della cassazione.
Il fatto.
Blitz nella giornata di ieri a Marano, in manette 7 persone per traffico di droga tra i Comuni dell’Area Nord e il Basso Lazio. Gli arrestati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di hashish, nonché di detenzione, a fini di spaccio, di droga. Inoltre è stato contestualmente eseguito un decreto di sequestro preventivo avente ad oggetto beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 700mila euro, corrispondente al volume di affari che sarebbe stato movimentato dall’organizzazione per la vendita della droga. A finire in carcere nei comuni dell’Area Nord e limitrofi, sono stati: Aniello Prisco, 52enne di Marano, Ferdinando Prisco, 25enne di Marano, Pasquale Moio, 56enne di Marano, Giovanni Cuomo, 36enne di Marano, Gaetano Simeoli, 43enne residente a Villaricca, Alfonso Bianco, 23enne di Napoli e Andrea Lago, 26enne di Casavatore. Tra gli indagati, in tutto 8, figura anche il nome di Mario Mancinelli, 48enne di Acerra. Per lui non è stata prevista alcuna misura cautelare. In particolare l’organizzazione sarebbe stata operativa a Marano, in altri comuni limitrofi e con propaggini anche in territori del basso Lazio ed avrebbe movimentato la droga mediante l’utilizzo di veicoli appositamente modificati con la predisposizione di vani per l’occultamento della droga.