Negli uffici della Sime costruzioni, bene confiscato alla camorra che doveva, anzi potrebbe accogliere il personale amministrativo della scuola (o meglio immobile abusivo) di San Rocco, fino a 10 mesi fa la situazione era quella descritta nelle foto. I lavori furono eseguiti a regola d’arte e costarono 65mila euro. C’era di tutto, persino condizionatori e una cucina funzionante. L’unico problema rilevato a suo tempo dal comandante Maiello e dal rup che segue la vicenda Sime era riconducibile solo a un’infiltrazione idrica per la quale fu anche diffidato un condominio.
Nell’altra struttura, la ex Garden House che dovrebbe, anzi potrebbe accogliere almeno una sessantina di bambini della scuola materna, l’intervento fu definito perfetto.
Nell’ultimo sopralluogo, effettuato da diversi consiglieri, sarebbe però emerso altro, ovvero che nella zona degli uffici le condizioni non sarebbero per nulla ottimali. Il sopralluogo nella scuola, per mancanza di chiavi, nemmeno è stato eseguito.
Qualcosa, dunque, non torna, non quadra. Qual è l’effettivo stato dell’arte? C’è qualcuno che ci sta marciando su e, eventualmente, per favorire chi?
Ricordiamo che gli uffici della Sime costruzioni e della ex Garden rientrano nel patrimonio confiscato ad Antonio Simeoli, noto palazzinaro che ha scontato la sua pena dopo 10 anni di detenzione per associazione mafiosa con il clan Polverino.
Il Comune, per bocca del sindaco, ha a più riprese fatto capire che non intende spostare parte dei ragazzi della scuola-non scuola di San Rocco nei locali della Sime, nonostante la vecchia commissione straordinaria si sia adoperata con precisi atti amministrativi a sostegno.
La commissione straordinaria, un annetto e mezzo fa, ha anche disdettato i contratti con i titolari dell’immobile in cui sono ospitati parte degli studenti di San Rocco, ma l’ente cittadino – sempre da quanto dichiarato dal vertice comunale – avrebbe intenzione di prorogare i contratti nelle more della realizzazione di una futura scuola nella zona di Castelbelvedere.
La storia della Sime costruzioni fa riflettere e sarebbe il caso che la vicenda fosse attenzionata anche da organi non prettamente politici. Dda e carabinieri potrebbero vederci più chiaro di noi.
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