E c’è voluto poco a verificare che quei vetri non erano stati rotti da pietre o sassi, bensì da proiettili di pistola. Ricapitoliamo. Siamo a Pianura, e al civico 121 di via Provinciale Napoli sono in corso i lavori di abbattimento e ricostruzione di un plesso scolastico, l’Istituto comprensivo “Massimo Troisi”. L’area interessata dai lavori è debitamente recintata, e ogni mattina le maestranze operano per la ristrutturazione dell’edificio. Ma ieri mattina i dipendenti si accorgono subito di quel vetro sparso in terra, e istintivamente alzano lo sguardo verso l’escavatrice, notando il danneggiamento. Sul posto giungono per primi i militari dell’Arma della stazione di Pianura, seguiti dai colleghi del Nucleo investigativo diretto dal colonnello Davide Papasodaro: dal primo sopralluogo appare chiaro che qualcuno ha sparato deliberatamente contro quella pala meccanica.
Si parte dall’acquisizione del dato che la scuola in ricostruzione è di proprietà del Comune di Napoli, e che i lavori sono stati affidati ad una ditta edile di Marano. I rilievi scientifici consentono poi di accertare che a causare il danneggiamento del lunotto di uno dei mezzi escavatori sono stati due colpi di arma da fuoco, una pistola calibro 7,65. Un’ulteriore verifica permetterà di scoprire e sequestrare ben cinque bossoli della stessa arma nelle immediate vicinanze del veicolo danneggiato.
Sebbene tutte le piste investigative vengano al momento battute, non si può non prendere in considerazione quella del racket. Il raid ha le classiche connotazioni dell’avvertimento di camorra. Le indagini vengono svolte dai militari della compagnia di Bagnoli, guidata dal capitano Luca Colombari, i quali hanno già ascoltato il titolare dell’impresa edile.